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Ripresa servizio di consultazione Biblioteca provinciale e Archivio Storico
Riprende da lunedì 22 febbraio il servizio di consultazione della Biblioteca Provinciale e dell’Archivio Storico Provinciale di Gorizia, entrambi gestiti da Erpac FVG.keyboard_arrow_right
Ma con alcune limitazioni legate all’emergenza Covid.
Per quanto riguarda la Biblioteca Provinciale di via Diaz (ingresso da via Alvarez 8), i servizi di consultazione, prestito e restituzione avvengono solo su appuntamento, che può essere fissato telefonando allo +39 0481 546090 oppure tramite email (biblioteca.erpac@regione.fvg.it), specificando il testo richiesto in consultazione o in prestito. La presenza nella sala di consultazione è limitata a un massimo di due persone, che sono comunque invitate a limitare la permanenza al tempo necessario per svolgere le proprie ricerche. I volumi dati in consultazione o rientrati dal prestito saranno posti in quarantena per una settimana.
La Biblioteca è aperta lunedì e mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30.
Anche il servizio di consultazione dell’Archivio Storico Provinciale di Gorizia è aperto solo su appuntamento, mentre la presenza è limitata a un solo utente alla volta. La richiesta di appuntamento può essere effettuata per telefono allo +39 0481 546089 o tramite email (archivio.erpac@regione.fvg.it), specificando l’oggetto della ricerca e il riferimento archivistico dei documenti da consultare. È possibile richiedere fino a tre “unità di conservazione” al giorno e consultare un solo pezzo alla volta.
La consultazione è possibile nei seguenti giorni e orari: lunedì e mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30; martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30.
Chi accede alla Biblioteca e all’Archivio deve prima disinfettare le mani con il sanificante messo a disposizione, poi compilare il modulo per la registrazione della presenza. Ha inoltre l’obbligo di indossare la mascherina per tutto il tempo di permanenza. -
Biblioteca Provinciale di Gorizia, modifiche al servizio
Nelle giornate di giovedì 16, giovedì 23 e giovedì 30 giugno la Biblioteca Provinciale di Gorizia resterà aperta solo per le attività di restituzione e di ritiro di libri prenotati, sempre con il consueto orario di apertura dalle 9.30 alle 12.30.keyboard_arrow_right
Mercoledì 6 luglio aperta solo per le attività di restituzione e di ritiro di libri prenotati con il consueto orario di apertura dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.
Per maggiori informazioni: 0481.546090; biblioteca.erpac@regione.fvg.it -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Maddalena: il mistero e l'immagine
Alla figura di Maria Maddalena, legata a eventi fondamentali della vita e della morte di Gesù di Nazareth, l'arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere, dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l'arte stessa e i suoi sviluppi, interpretando il ruolo e i valori sollecitati dalle vicende e dalle leggende sulla santa a rappresentare volta a volta il sentimento del proprio tempo. Questo volume intende indagare, attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d'arte che l'hanno immaginata e figurata - 200 capolavori di ogni tempo, dall'Ellenismo al Novecento -, il mistero irrisolto, che ancora ci inquieta e ci avvince, di una donna speciale di nome Maria. Tra i grandi maestri, affascinati dalla figura della Maddalena, sono presenti in mostra Masaccio, Crivelli, Van der Weyden, Signorelli, Bellini, Perugino, Barocci, Savoldo, Mazzoni, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Guercino, Vouet, Reni, Lanfranco, Mengs, Canova, Hayez, Delacroix, Böcklin, Previati, Rouault, Chagall, De Chirico, Guttuso, Melotti, Sutherland, Bill Viola.
Inventario ERP 6135
Collocazione Cat 27661
Dall'alto: aeropittura futurista
Paesaggi, aerei, visioni dall'alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: all'Aeropittura, forma moderna e intrigante di paesaggismo, tutta italiana, è dedicata la mostra del Labirinto della Masone. Nata come sviluppo del Futurismo, riflette l'interesse per la resa pittorica del movimento e della velocità, oltre alla fascinazione nei confronti del volo e delle vedute aeree. Questo libro è il complemento naturale dell'esposizione e propone una ricognizione di questo movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani della prima metà del Novecento. All'introduzione firmata da Vittorio Sgarbi e centrata sull'opera di Rheo Martin Pedrazza, conclusione "fuori tempo massimo" dell'esposizione, segue il testo critico di Massimo Duranti, curatore della mostra, che presenta il clima in cui si sviluppa l'Aeropittura e mette in luce le peculiarità dei suoi interpreti, esplorando le sfaccettature degli stili. Seguendo le declinazioni del movimento, il testo presenta le quasi cento opere in mostra: prevale la pittura, in cui si affermarono Dottori, Peruzzi, Fillia, Prampolini, Crali e Tato, oltre ai grandi maestri Giacomo Balla e Fortunato Depero che sperimentarono con le prospettive aeree numerose volte, ma non mancano disegni, acquerelli, grafiche di medie dimensioni e anche alcune aerosculture. Chiudono il volume lo scritto di Andrea Baffoni, che traccia originali parallelismi tra labirinto e Aeropittura, e gli apparati che raccolgono bibliografia, cronologia e manifesti della corrente.Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPA
Inventario ERP 6133
Collocazione Cat 27659
Ricordiamo che nelle giornate di giovedì 16, giovedì 23 e giovedì 30 giugno la Biblioteca Provinciale di Gorizia resterà aperta solo per le attività di restituzione e di ritiro di libri prenotati, sempre con il consueto orario di apertura dalle 9.30 alle 12.30.
Per maggiori informazioni: 0481.546090; biblioteca.erpac@regione.fvg.it
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Inventare i libri: l'avventura di Filippo e Lucantonio Giunti, pionieri dell'editoria moderna
Nel 1485, ser Bernardo Machiavelli annota nel suo libro di ricordi di aver comprato «da Filippo di Giunta, librario del popolo di Santa Lucia d'Ognisanti» due volumi, uno di diritto e uno di storia: su quest'ultimo, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, possiamo tuttora leggere le annotazioni di suo figlio, Niccolò Machiavelli. Quattro anni dopo, a stipulare il contratto di affitto della nuova bottega del «librario» Filippo Giunti è il notaio Piero da Vinci, padre di Leonardo... Di Filippo Giunti e di suo fratello Lucantonio, fondatori a Firenze e a Venezia di due tra le prime e più innovative imprese editoriali della storia, avevamo finora notizie lacunose: Alessandro Barbero pone mano agli strumenti dello storico e ricostruisce il loro percorso, la dinastia cui danno vita, la rivoluzione di cui sono protagonisti. Nati in una modestissima famiglia di pannaiuoli, cresciuti in un mondo dove i «cartolai» erano iscritti all'Arte degli Speziali perché si occupavano di «carte di papiro, o pecorine, libri di carte bambagine o di capretto», Lucantonio e Filippo intuiscono le formidabili potenzialità della nuova arte della stampa e diventano tipografi, editori e vivacissimi commercianti di libri attivi tra la Serenissima, Firenze, la Francia e la Spagna. Lucantonio pubblica il primo libro - l'Imitazione di Cristo, tuttora presente nel catalogo Giunti - nel 1489: sei anni prima
Inventario ERP 6150
Collocazione Cat 27670
Le cicatrici della vittoria: frammenti di storia del primo dopoguerra italiano
La realizzazione del presente volume, frutto della collaborazione tra l'associazione "Storia e Città" e l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Pistoia, si inserisce all'interno di un percorso di ricerca e approfondimento avviato in corrispondenza del Centenario della Grande guerra. I saggi di questa pubblicazione hanno l'obbiettivo di proporre dei frammenti di storia del complesso mosaico del primo dopoguerra italiano, seguendo e illuminando dei casi traccianti che alternano la ricerca tra la dimensione della microstoria locale e quella della macrostoria nazionale e sovranazionale. I contributi sono stati offerti da studiosi di generazioni differenti, provenienti da diversi contesti di studio e ricerca, elemento che ha consentito «l'approccio interdisciplinare e multidisciplinare che caratterizza l'opera, nella quale le più tradizionali tematiche politico-sociali si combinano con l'attenzione per gli aspetti antropologici e psicologici, che ebbero un peso centrale nelle vicende post-belliche. Assai opportuno appare poi l'utilizzo delle chiavi di lettura offerte dalla storia dell'arte, della letteratura e del cinema che disvelano scorci inediti e, come ormai insegna la nuova storia culturale della politica, si rivelano decisive per decrittare i complessi meccanismi attraverso i quali si formarono le memorie collettive, più o meno conflittuali, nel periodo fra le due guerre mondiali» (dalla presentazione di Fulvio Conti).
Inventario ERP 6152
Collocazione Cat 27672
Come la bestia e il cacciatore: Proust e l'arte dei conoscitori
Alla vigilia centenario della morte di Proust, uno sguardo inedito sull'autore della Recherche. Che cosa accomuna fra loro Proust, Balzac, Sherlock Holmes e i protagonisti della nuova arte dell'attribuzione tra XIX e XX secolo come Morelli e Berenson? Lo sguardo e il fiuto. Uno sguardo che, oltre la superficie opaca delle cose, penetra nel profondo attraverso le fessure di dettagli nascosti, indizi impercettibili, e che scruta con l'attenzione del curioso o della spia, dell'uomo di mondo o dell'amante, del detective o del conoscitore d'arte, con la spietata brama del cacciatore in agguato sulla preda. Rileggendo la Recherche a fianco dei testi di questi autori si scoprono spazi ove il potere d'intuizione diviene chiave di lettura e interpretazione del reale, sia che si tratti della natura umana o dell'assegnazione di un quadro. Navigando negli ambienti cosmopoliti della cultura e della società del tempo, tra scrittori e intenditori, artisti, mercanti ed esteti della Belle Époque, questo libro, aperto ad un pubblico di non soli addetti ai lavori, edito alla vigilia del centenario della morte di Proust, cala quest'ultimo e la sua opera in un tessuto inedito e di grande fascinazione. Qui la sensibilità del grande romanziere emerge con le sue mille curiosità, compresa quella della critica d'arte rappresentata in quegli anni dalla carismatica personalità di Bernard Berenson: uno Swann più impegnato e acuto di quello letterario, che dello scrittore ci ha lasciato uno dei ritratti più forti e impietosi.
Inventario ERP 6155
Collocazione Cat 27674
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia
Nelle giornate di giovedì 16, giovedì 23 e giovedì 30 giugno la Biblioteca Provinciale di Gorizia resterà aperta solo per le attività di restituzione e di ritiro di libri prenotati, sempre con il consueto orario di apertura dalle 9.30 alle 12.30.
Per maggiori informazioni: 0481.546090; biblioteca.erpac@regione.fvg.it -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Alpini: la storia del Corpo attraverso le uniformi
Uno studio sull’evoluzione dell’uniforme delle Truppe Alpine attraverso 86 dettagliate illustrazioni di altrettante uniformi realizzate con un’approfondita ricerca storica - dalla nascita del Corpo a quelle più mimetiche odierne, passando attraverso il glorioso grigioverde delle due Guerre Mondiali – che non solo apre una finestra sul costume militare nelle varie epoche, ma evidenzia quanto uniformi ed equipaggiamenti possano legarsi ed adattarsi anche ad un terreno difficile ed aspro come la montagna, dove gli Alpini sono stati chiamati ad operare sin dal 1872. E’ anche un’ampia carrellata a “volo d’aquila” sulla Storia degli Alpini: ogni uniforme infatti non solo è corredata da una minuziosa descrizione, ma anche dal contesto storico nel quale fu utilizzata, in un particolare taglio che porta il lettore a viaggiare nel tempo tra le azioni compiute dalle Penne Nere nei primi 150 anni di vita di un Corpo tra i più preparati e specializzati al mondo.Provinciali di Gorizia - ERPAC
Inventario ERP 6226
Collocazione Cat 27724
Mario Sironi: la poetica del Novecento: opere dalle collezioni di Margherita Sarfatti e Ada Catenacci
Questa è una mostra piuttosto speciale di Mario Sironi. Presenta prevalentemente delle opere che provengono da due collezioni che furono tra le più significative di arte italiana del XX secolo. La prima è quella di Margherita Sarfatti. Non v'è chi non sappia quanto la grande critica d'arte nativa di Venezia, poi naturalizzata milanese e infine romana, fu determinante per la storia dell'arte del secolo passato. [...] Margherita lo riteneva il più grande artista italiano della sua epoca, lo amava al punto da collezionarne diecine anzi centinaia di opere, selezionatissime. La seconda è quella di Ada Catenacci, con la quale Sironi era in rapporti d'amicizia, e a cui ella era solita commissionare opere specifiche proprio grazie alla consuetudine con l'artista. [...] Ma non era Sironi, come nel caso della Sarfatti, l'unico artista rappresentato nella straordinaria collezione Catenacci: nella sua raccolta figuravano capolavori di Casorati, Wildt, Arturo Martini, ecc. A questi due gruppi di opere sironiane, già selezionati attraverso gli occhi di due tra le maggiori intelligenze collezionistiche del tempo, sono stati aggiunti capolavori che la Galleria Russo ha trattato negli ultimi anni.
Inventario ERP 6228
Collocazione Cat 27725
Milite ignoto: riti, istituzioni e scritture popolari
Questo volume, pubblicato in occasione del centenario della cerimonia del Milite Ignoto del 1921, rappresenta la conclusione di un ampio progetto che ha visto interagire soggetti diversi e che si è concentrato sul corpus delle cartoline inviate al Milite Ignoto e delle fotografie inedite (negativi su lastra di vetro) conservate nell'archivio dell'Istituto per la storia del Risorgimento. L'attività di studio, trascrizione e analisi, che è stata coordinata dall'Università Bicocca di Milano e dall'Istituto per la storia del Risorgimento, ha visto coinvolti oltre a studenti dell'Università, anche alunni della scuole superiori di Roma e alcuni detenuti delle case di reclusione di Rebibbia, Avezzano e Paliano. Un modo inedito e diverso di illustrare il Milite Ignoto inteso simbolicamente come memoria dell'Italia appena uscita dal trauma della Prima guerra mondiale.
Inventario ERP 6229
Collocazione Cat 27726
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Feuer und Licht: i Kappenabzeichen della imperiale e regia marina da guerra nella collezione di Klaus Rieser - München
I Kappenabzeichen della imperiale e regia marina da guerra possono sembrare a prima vista oggetti da collezionare a parte nel mare magno dei distintivi da berretto, un qualcosa che possa interessare solo a chi studia la guerra sul mare o la storia, sconosciuta ai più, della K.u.K. Kriegsmarine, le cui origini sono più remote di quanto comunemente si creda. Eppure un giorno, come capita per rari patriottici a tema marina, potrebbe spuntare dalla terra il distintivo artigianale di una delle non numerose Marine Batterie, servite da artiglieri ma montate e mantenute da marinai; potrebbe...se già non sia accaduto? e come interpretare un acronimo, una incisione, un disegno?
Inventario ERP 6246
Collocazione Cat 27741
Moda futurista: tempere e disegni di Giacomo Balla: Il Filatoio ... 2 aprile - 7 giugno 2015
Inventario ERP 6249
Collocazione MISC E 00 0000881
Le sacrifice du Christ: peinture, société et politique en Italie centrale, entre Renaissance et Réforme
Tra la fine del XV secolo e la metà del XVI secolo Firenze e Roma vedono fiorire una moltitudine di pitture sul tema del Cristo morto. Da Botticelli a Vasari, passando per i capolavori di Raffaello e Pontormo, queste magnifiche scene di compianto rimangono incomprese. Dove erano state viste? Chi erano stati i promotori? Più in generale, in che modo la rinascita di questi temi nell'Italia centrale può rivelarsi utile per chiarire un momento importante della creazione e della storia della mentalità europea del rinascimento? Questi sono i temi analizzati nel volume. Trasgredendo gli schemi degli studi di iconografia in senso stretto in favore di un approccio interdisciplinare, si analizzano le declinazioni visive di un soggetto universale come la morte di Cristo nell'ottica di un vero fenomeno storico. Pertanto, non sorprende che lo studio di forme e stili intersechi costantemente questioni fondamentali come le condizioni di esposizione e di visibilità, nonché la storia della pietà e delle istituzioni italiane alla vigilia della separazione radicale tra cattolici e protestanti. Tra antropologia sacra, reti di mecenatismo senza precedenti e affari diplomatici di alto livello, questo volume offre una riflessione stimolante sulla spiritualità, la cultura e le trasformazioni politiche specifiche di un territorio e un periodo tra i più fertili - ma anche tra i più tormentati - nella storia e nell'arte dell'Europa moderna.
Inventario ERP 6247
Collocazione Cat 27742
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
In concomitanza alla mostra Kusterle, Compendium allestita a Palazzo Attems Petzenstein, proponiamo un elenco di tutti i cataloghi dedicati al fotografo goriziano e alle sue mostre.keyboard_arrow_right
I cataloghi sono diponibili a questo link: https://www.biblioest.it/SebinaOpac/.do?sysb=polo&idRicerca=6454
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia
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Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Viaggi a Oriente: fotografia, disegno, racconto in Egitto, Siria, Palestina, Grecia, Turchia da Napoleone alla fine dell'Impero ottomano
Il territorio è quello dell'antico Impero ottomano esteso all'intero Mediterraneo orientale; il tempo va dalla spedizione napoleonica in Egitto (1799) alla fine di quello stesso Impero (1922). Il libro propone il viaggio come racconto, da quello tradizionale del Grand Tour che da Roma passa alla Grecia, a quelli verso i luoghi sacri alle tre religioni monoteiste, l'ebraica, la cristiana, la musulmana. L'Occidente rappresenta sempre l'Oriente attraverso i propri narratori, da Chateaubriand a Victor Hugo, da Gérard de Nerval a Pierre Loti, e disegna, dipinge, fotografa quei luoghi secondo i propri modelli, lentamente scoprendo anche i "misteri" dell'Egitto. Nel volume, attraverso più di 700 immagini a colori e in bianco e nero, si restituisce la vicenda dei grandi fotografi esploratori e quella dei diversi studi fotografici attivi dal Cairo a Damasco, da Atene a Porto Said, ricostruendo il lavoro di molti fra i maggiori operatori del XIX secolo, francesi, inglesi, tedeschi, greci e anche italiani, le cui immagini sono oggi conservate nei più importanti musei del mondo.
Inventario ERP 6305
Collocazione Cat 27782
Le case del soldato: fra bordelli, osterie e il rifiuto del massacro
Le Case del soldato furono istituite sia al fronte, sia in tutta Italia con il contributo determinante dei cappellani militari e preti-soldato e, nel paese, del laicato cattolico. Crebbero costantemente nel numero e nella qualità e quantità dei servizi offerti ai combattenti. Lo scopo di questa grande convergenza di sforzi, cui parteciparono anche organizzazioni straniere, fu la gestione del tempo libero dei soldati, per riaffermare i valori religiosi e patriottici in un ambiente "sicuro", che tenesse i combattenti al riparo da alcool, sesso e socialismo, cercando di evitare che la stanchezza e l'orrore del massacro potesse condurli al rifiuto della guerra. Prefazione di Emilio Franzina.
Inventario ERP 6302
Collocazione Cat 27780
Bainsizza 1917: l'azione del 27. corpo d'armata verso Tolmino
Nell'agosto del 1917, l'esercito italiano compì il suo massimo sforzo per scardinare la difesa delle forze austro-ungheresi che da più di due anni resistevano sul Carso e lungo l'Isonzo. L'undicesima battaglia dell'Isonzo, più nota come battaglia della Bainsizza, aveva due obiettivi principali: al centro, la selva di Tarnova, per tagliare le linee di difesa imperiali e far crollare il fronte carsico per aggiramento, e, a nord, la piana di Tolmino, obiettivo strategico per proteggere le armate italiane da un eventuale attacco nell'alto Isonzo che puntasse direttamente su Udine. È noto che l'attacco verso Tarnova del XXIV corpo d'armata, guidato dal generale Caviglia, sfiorò il successo, arrestandosi sulle ultime alture dell'altopiano della Bainsizza, a ridosso del vallone di Chiapovano. Meno studiata è l'azione del XXVII corpo d'armata del generale Vanzo, che aveva l'obiettivo di far cadere Tolmino occupandone le alture a sud est, dove vi erano i borghi rurali dei Lom, per convergere sul paese di Santa Lucia. Dopo più di dieci giorni di combattimenti, l'azione di questa grande unità si risolse in un sanguinoso fallimento che consentì, nell'ottobre seguente, alle divisioni austro-tedesche di radunarsi nella piana di Tolmino per scatenare l'offensiva che portò alla disfatta di Caporetto. In questo libro sono studiate analiticamente le fasi della battaglia, tenendo conto delle più importanti pubblicazioni sull'argomento, fra le quali il diario del generale Vanzo, qui utilizzato per la prima volta dopo la sua recente pubblicazione, e facendo uso di documentazione inedita conservata nell'archivio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito a Roma. Il volume mette in risalto i rischi che i comandi italiani - e in particolare il generale Capello, brillante e discusso comandante della 2ª armata - si assunsero con un ardito piano di battaglia basato sulla manovra e sul forzamento dell'Isonzo nel suo tratto più incassato e impetuoso, e i motivi, alcuni strutturali al piano stesso, altri dovuti ad eventi fortuiti, che portarono al fallimento dell'azione; l'attenzione dell'autore si allarga anche alla descrizione delle condizioni di vita dei soldati sul campo, utilizzando soprattutto le memorie che essi ci hanno lasciato, spesso mai pubblicate. Un ampio apparato iconografico, con foto di archivi privati per lo più inedite e cartine degli archivi militari di Roma e di Vienna, rende ancor più efficace la ricostruzione degli eventi narrati. Emerge così una visione pressoché completa della grande battaglia sviluppatasi nel settore settentrionale della Bainsizza, che con il suo esito determinò il destino del fronte dell'Isonzo ma che, nonostante la sua fama e la sua importanza, non è stata oggetto di alcun moderno studio di storia militare da almeno mezzo secolo.
Inventario ERP 6304
Collocazione Cat 27781
Atti del terzo convegno di toponomastica friulana: (GoriziaConvegno di toponomastica friulana <3.; 2019; Gorizia / Nova Gorica)
Società filologica friulana 2021
Inventario ERP 6310
Collocazione Cat 27785
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Sane e resilienti: piccole città e progetto urbano, tra crisi pandemica e sfide ambientali : un laboratorio di idee per Aquileia
Inventario ERP 6326
Collocazione Cat 27796
Schädlingsbekämpfung in Museen: Wirkstoffe und Methoden am Beispiel des Ethnologischen Museums Berlin 1887-1936
Inventario ERP 6332
Collocazione Cat 27802
Das Habsburgerreich-Inspiration für Europa? eine Spurensuche
Inventario ERP 6333
Collocazione Cat 27803
Wie Geschichtsschulbücher erzählen: narratologische, transtextuelle und didaktische Perspektiven
Inventario ERP 6334
Collocazione Cat 27804
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Crali aeropittore, sempre futurista
InventarioERP 6353
Collocazione Cat 27552
Giovanni Battista Coassini sacerdote del Collegio Germanico-Ungarico
Inventario ERP 6357
Collocazione Cat 27808
Il generale: [la storia misteriosa di Mario Roatta ...]
«Perché tirar fuori dall'oblio il generale Mario Roatta? Per la sua modernità di uomo dell'ombra, di militare intessuto di grandi qualità diplomatiche, di uomo che incarnava perfettamente una mistura di duplicità e spietatezza. Demoniaco? Ne sapeva una più del diavolo. È riuscito a farsi dimenticare persino dalla storiografia, un po' come se si fosse nascosto in una delle tante caverne insondabili della storia recente del nostro paese. Le caverne degli anni Trenta e Quaranta, dove gli storici, spesso politicizzati, esitano a penetrare. Preferiscono mandare avanti i giornalisti per poi accusarli di appropriazione indebita. Questo non è un libro di storia, ma per dirla alla francese un récit, storia narrata o parlata. Per definirlo in modo più chiaro: novel. ... Quanti libri sono stati scritti su Roatta? Dei veri libri sulla sua vita? Nessuno. E riuscito a sfuggire a un giudizio anche dopo vicende che avrebbero dovuto inchiodarlo: l'assassinio dei fratelli Rosselli di Giustizia e Libertà, la persecuzione malvagia e ostinata di antifascisti, Ì sabotaggi e le operazioni a dir poco spregiudicate durante la guerra d'Etiopia e la guerra di Spagna, la sconfitta annunciata e inevita- bile di Guadalajara (la prima sconfìtta del fascismo), i massacri nello stile moderno della purificazione etnica di partigiani e civili in Croazia nel 1942 perché così esigeva il rigore di un'occupazione mili-Itare, il suo cinismo programmato prima e dopo P8 settembre, la sua fuga (questa dovuta a un ordine superiore) su una nave militare assieme a Vittorio Emanuele III e a Badoglio, il Maresciallo della vergogna. Tanto per capire quanto si fidasse dei suoi compagni di viaggio, basta ricordare come non si separasse mai dal mitra che portava a tracolla...». (Dalla Prefazione di Ulderico Munzi)
Inventario ERP 6354
Collocazione Cat 27805
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
Questa settimana vi proponiamo un elenco dei cataloghi e dei libri scritti da Franco Dugo e che potrete trovare nella nostra Bibliotecakeyboard_arrow_right
https://www.biblioest.it/SebinaOpac/query/saved/6485
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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La grande guerra: il fronte italiano nelle cartoline e nelle stampe degli artisti
Alcuni dei maggiori collezionisti Veneti di stampe e cartoline hanno aperto i loro archivi mettendo a disposizione i pezzi più importanti e rappresentativi delle proprie collezioni, che sono raccolti in quest'opera: oltre 1000 immagini che raccontano la Grande Guerra nei suoi aspetti più significativi. Pittori di fama europea, così come artisti dilettanti, in questi "umili cartoncini" hanno rappresentato -spesso con notevole espressività - gli eventi cruciali del conflitto e le drammatiche scene di battaglie in trincea, di bombardamenti aerei e di combattimenti navali, sullo sfondo dei luoghi che furono teatro della guerra. Ma queste pagine raccontano soprattutto, in modo assai realistico, la guerra vissuta quotidianamente dai soldati e dai civili: il distacco dalle famiglie, la sofferenza dei feriti assisititi dalla Croce Rossa, la vita dei soldati al fronte.
Inventario ERP 6373
Collocazione Cat 28088
Italiani. Visitate l'Italia: politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali
Il turismo costituisce un fenomeno che nel corso del Novecento ha assunto una dimensione globalizzante, richiamando nel nostro paese soltanto negli ultimi decenni l'attenzione degli storici interessati soprattutto alla ricostruzione dei caratteri dello sviluppo economico e dell'evoluzione dei consumi nell'età contemporanea, più raramente agli aspetti istituzionali delle politiche turistiche che durante il fascismo trasformarono questo settore in un'arma non secondaria per la ricerca del consenso all'interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. Di fronte all'emergere della società di massa, il fascismo cercò di dirigere e orientare la nuova disponibilità di tempo libero dei lavoratori verso forme di uso collettivo e familiare con i treni popolari, le gite domenicali al mare e in montagna in autobus o in bicicletta, le colonie estive per i bambini, le crociere nei territori oltremare e i viaggi patriottici sui campi di battaglia e nelle province ottenute alla fine della Prima guerra mondiale, abituando gli italiani alle vacanze e contribuendo, pur nel condizionamento ideologico, a modificarne l'orizzonte culturale e geografico. Modificazioni nei mezzi di trasporto, trasformazioni degli stili di vita e diversificazioni delle strutture dell'accoglienza si accompagnarono alla diffusione di pratiche turistiche sviluppatesi tra gli anni Venti e Trenta fra fasce di popolazione più ampie rispetto al periodo antebellico, sia con il supporto delle tradizionali organizzazioni turistiche nate in età liberale, sia con le organizzazioni di massa del regime. Durante gli anni Trenta il turismo divenne un comparto dello Stato imperniato su un'organizzazione istituzionale a forma piramidale, che rifletteva la chiara funzione politica attribuita al settore dal fascismo e finalizzata allo sviluppo, all'incremento e al sostegno ai viaggi e alle gite di quei segmenti sociali più ampi, soprattutto i ceti urbani e quello alto-borghese, che nell'età liberale aveva incarnato la facies del turista italiano.
Inventario ERP 6387
Collocazione Cat 28100
I pupilli della patria: storie di madri e orfani della Grande Guerra
Tra le eredità della Prima Guerra Mondiale ci fu il dramma delle centinaia di migliaia di orfani di guerra, figli in genere di contadini e operai. La ricerca dà voce ai dimenticati protagonisti di quella tragedia. Fino all'epoca napoleonica l'assistenza agli orfani di guerra fu affrontata con la beneficenza e con la carità d'ispirazione cristiana. In Italia la questione degli orfani di guerra suscitò, nel periodo della Grande Guerra, un dibattito sociale e politico concluso con l'obbligo dello Stato di intervenire direttamente nell'assistenza e protezione dell'infanzia. Si affermò la concezione, anche giuridica, del bambino come soggetto diverso dall'adulto, con specifici diritti. In Friuli un ruolo centrale nell'assistenza ebbero il Patronato Friulano per gli orfani di guerra e l'Istituto Pro Orfani di Guerra di Rubignacco. Attraverso gli atti dell'Archivio di Stato di Udine si sono ricostruite le vicende e le lotte di madri ridotte nelle condizioni morali ed economiche più gravi e la tormentata storia di orfani abbandonati, contesi, malati o ribelli ai quali lo Stato dovette dare soccorso.
Inventario ERP 6376
Collocazione Cat 28091
Chirurghi in prima linea: storia degli ospedali chirurgici mobili nella Grande Guerra
L'epopea dei chirurghi coraggiosi che operarono a poche centinaia di metri dalla linea del fuoco. Il loro tempestivo intervento salvò migliaia di giovani italiani feriti così gravemente da non poter sopravvivere oltre poche ore. Alla fine l'indice di mortalità di questi "eroi dimenticati" fu molto elevata, pari a quella dei fanti. Genesi, quotidianità e scenari apocalittici vengono ricostruiti attraverso diari inediti, documenti inediti incrociati con i resoconti d'archivio che hanno fornito una documentazione fotografica e illustrativa.
Inventario ERP 6379
Collocazione Cat 28093
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Paris Bordone: catalogo ragionato
Inventario ERP 6390
Collocazione Cat 28102
Per non morire mai: la percezione della morte in guerra e il culto dei caduti nel primo conflitto mondiale
Inventario ERP 6398
Collocazione Cat 28108
Habsburg's last war: the filmic memory (1918 to the present) : cinematic and TV productions in the neighbouring countries and successor states of the Danube monarchy: Austria, Czechia-Slovakia, Germany, Hungary, Italy, Poland, Romania, Russia, Serbia, Slovenia
Inventario ERP 6395
Collocazione Cat 28105
Mütter, Liebchen, Heroinen: Propagandapostkarten aus dem Ersten Weltkrieg
Inventario ERP 6396
Collocazione Cat 28106
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Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Die königlich ungarische Honvéd (1868-1918): [Uniformierung und Ausrüstung der ungarischen Landwehr von 1868 bis 1918]
Documento per sola consultazione interna
Inventario ERP 1452
Collocazione Cat 28113
Documento disponibile
Inventario ERP 6403
Collocazione Cat 28114
The memory factory: the forgotten women artists of Vienna 1900
Documento disponibile
Inventario ERP 6418
Collocazione Cat 28125
"Gas!": maschere antigas e protezioni antigas degli eserciti imperiali tedesco, austro-ungarico e del regio esercito italiano nella Grande Guerra
Documento disponibile
Inventario ERP 6402
Collocazione Cat 28112
Georg Adam Scheid, July 28, 1838-April 21, 1921: a remarkable Viennese silversmith
Documento per sola consultazione interna
Inventario ERP 6416
Collocazione MISC A 00 0000072
Note 1 op.
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Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Die bunte Welt: Handuch zum künstlerisch illustrierten Kinderbuch in Wien: 1890-1938
Documento per sola consultazione interna
Inventario ERP 6424
Collocazione Cat 28132
Borderlands of memory: Adriatic and Central European perspectives
The complex intertwining of history, memory, space, place and identity in borderlands is the topic of this edited collection. Using a transnational analysis of multi-layered cases from the northern Adriatic and Central Europe, the essays address fundamental questions in the history of the twentieth century.
The geographical areas under scrutiny have experienced regular re-drawings of political borders, reconfigurations of state orders, and changes in ideological frameworks. The symbolic boundaries that formed the mental map of the modern world were located here: West vs East, Latin vs German vs Slavic, European vs Oriental, antifascism vs fascism, capitalism vs communism, etc.
These symbolic dimensions influence the local reality, intersecting with international developments and global processes. How these changes in ideology, state and the resulting spatial politics have functioned within varying historical frameworks, and what we can learn from their changing meanings, is the main focus of this volume. Its content represents a privileged perspective on understanding ruptures as well as continuities in memory cultures, commemorative practices, situational identifications and the varying politics of the past in European borderlands.
Inventario ERP 6470
Collocazione Cat 28138
Language diversity in the late Habsburg empire
Inventario ERP 6469
CollocazioneCat 28137
Political economy in the Habsburg monarchy, 1750-1774: the contribution of Ludwig Zinzendorf
InventarioERP 6467
Collocazione Cat 28135
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Curating the Great War
Inventario ERP 6489
Collocazione Cat 28152
Gli ultimi giorni dell'impero asburgico: 1914-1920
Costruito sulle macerie dell'Europa napoleonica, e poi riformato nel 1867 per conferire all'Ungheria un ruolo di maggior peso, l'Impero austro-ungarico del 1914 poteva sembrare, all'apparenza, una delle potenze più solide del continente. Tuttavia, era ormai un regime "all'antica", e infatti aveva ancora l'ambizione di federare e tenere sotto il suo impero molti popoli eterogenei. La maggioranza dei tedeschi e degli ungheresi governava i destini degli slavi (cechi, polacchi, sloveni, croati, ecc.), dei rumeni e degli italiani - che, per di più, mal sopportavano questa convivenza forzata. Così, con il pretesto dell'assassinio del suo principe ereditario Francesco Ferdinando, il vecchio imperatore Francesco Giuseppe si fece trascinare in guerra insieme alla Germania. Diviso tra diverse nazionalità, religioni antagoniste, una vera e propria torre di Babele di lingue e culture, l'impero non poteva reggere lo shock. Cinque anni dopo l'attentato di Sarajevo, cinque nuovi Paesi, fondati sul principio delle nazionalità, verranno alla luce e rimpiazzeranno la Duplice Monarchia. Nella stessa Austria, divenuta anch'essa uno Stato, il giovane imperatore Carlo I, succeduto a Francesco Giuseppe nel 1916, dovrà così arrendersi alla fine di un'epoca. Jean-Paul Bled, considerato il massimo esperto francese sulla storia dell'Austria-Ungheria, racconta nel dettaglio l'agonia di una monarchia che non ha saputo adattarsi ai nuovi tempi, nonostante i poteri e le ricchezze acquisiti nel corso del tempo. Un'importante pagina della storia europea viene qui magistralmente raccontata nella sua interezza.
Inventario ERP 6490
Collocazione Cat 28153
Tra mare e cielo: Grado nelle opere di Josef Maria Auchentaller
Il volume è il catalogo della omonima mostra dedicata all'artista austriaco e aperta dal 12 agosto al 1 novembre 2022 presso la Casa della Musica, sede espositiva di Grado. Nel 1892 Grado fu proclamata 'stazione di cura e soggiorno' nella contea di Gorizia-Gradisca quando l'isola venne riconosciuta come Kurort, luogo curativo e stazione balneare di riferimento per la riviera della Monarchia austro-ungarica. In occasione di questa ricorrenza, il Consorzio Grado Turismo ha predisposto un programma di manifestazioni ed eventi tra cui la mostra su Josef Maria Auchentaller con tema Grado e il suo territorio. Pittore, grafico e designer, è stato un importante esponente della Secessione viennese. Autore del celebre manifesto Seebad Grado. Österreichisches Küstenland (1906) ebbe, insieme alla moglie Emma, un ruolo determinante nello sviluppo turistico di Grado e ricordati ancora oggi come pionieri del turismo dell''Isola del Sole'. Il nome dell'artista è ritornato d'attualità a seguito di un serio lavoro di valorizzazione delle sue migliori opere, esposte in importanti mostre in Italia e all'estero. "Tra mare e cielo" presenta al pubblico molte opere provenienti dalle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia e altre collezioni private. Il catalogo dedicato riporta le opere in mostra e rare fotografie d'epoca della Grado del 1900 fornite dall'Archivio Auchentaller.
Inventario ERP 6483
Collocazione Cat 28150
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Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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L'anima religiosa della Grande guerra: testimonianze popolari tra fede e superstizione
Il problema della dimensione religiosa della guerra è tornato di recente all'attenzione della storiografia. Attraverso l'analisi delle testimonianze scritte dei protagonisti, del materiale a stampa pubblicato dagli istituti religiosi, delle cartoline illustrate di propaganda e degli oggetti legati al culto, questo volume cerca di capire fino a che punto le autorità militari e religiose appoggiarono il progetto di nazionalizzazione della religione, utile a nascondere gli aspetti più inaccettabili della guerra, a estendere il consenso e a favorire la coesione sociale e nazionale. La ricerca esplora le forme di religiosità, le pratiche devozionali e superstiziose, gli atteggiamenti mentali dei soldati in rapporto alla dottrina cattolica, allo scopo di chiarire quanto i diffusi ed estremamente diversificati sentimenti religiosi fossero utilizzati per giustificare le atrocità della prima guerra tecnologica di massa e quanto invece servissero ai soldati per superare indenni la traumatica esperienza.
Inventario ERP 6507
Collocazione Cat 28169
24 maggio 1915
Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò nella prima guerra mondiale, dopo mesi di dibattiti, scontri, emozioni. Quel giorno chi la guerra l'aveva decisa si sentì sollevato. I vecchi alleati, ora nemici, accusarono l'Italia di tradimento; i nuovi alleati sperarono di sfruttare l'apertura di un altro fronte. Chi il conflitto l'aveva sognato festeggiava e correva ad arruolarsi; chi l'aveva osteggiato osservava in silenzio. Le truppe passarono maldestramente il confine e iniziarono a combattere. Ma quel 24 maggio c'era chi già combatteva un'altra guerra, in territori oltremare o sotto un'altra bandiera; chi veniva internato in quanto suddito nemico o sospetta spia e chi vedeva la propria città sottoposta al potere militare. C'era chi organizzava comitati civici, chi scioperava, o semplicemente si occupava dei fiori. Fu un conflitto nuovo, moderno, totale. Nelle prime 24 ore di guerra il conflitto entrò nelle case e nelle vite delle persone. Da Venezia ad Ancona, a Bari sotto alle bombe; dallo studio del ministro degli Esteri al confine dell'allora colonia libica; dai treni d'italiani d'Austria evacuati a Piazza del Plebiscito sotto una pioggia di fiori; dal commissariato di Vienna al salotto di D'Annunzio, al teatro Manzoni di Milano; dal municipio di Bologna alla piazzaforte di Messina, alla stazione di Volterra. Quel 24 maggio nulla poté essere (né sarebbe stato) come prima.
Inventario ERP 6508
Collocazione Cat 28170
D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume
Durante i 16 mesi dell'impresa di Fiume, D'Annunzio sviluppò un'intensa attività diplomatica volta a contrastare la reazione di Francia, Inghilterra, Stati Uniti contrari all'occupazione dell'italianissimo porto dell'Adriatico, a disgregare il nuovo Stato jugoslavo, a costituire una «Lega dei popoli oppressi», estesa dai «vinti della Grande Guerra» (Russia bolscevica, Germania, Austria, Ungheria) a tutte le nazionalità calpestate sotto il tallone delle Grandi Potenze occidentali: Irlandesi, Turchi, Egiziani, Indiani, le masse mussulmane del Medio Oriente, i «negri d'America».
Inventario ERP 6506
Collocazione Cat 28168
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Apertura Biblioteca Provinciale
Lunedì 31 ottobre la Biblioteca dei Musei Provinciali sarà aperta per consentire le operazioni di restituzione dei volumi e il prestito dei testi prenotati.keyboard_arrow_right
Orario di apertura dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30 -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Generali in trincea: comandanti eroici italiani nella prima guerra mondiale
Inventario ERP 6543
Collocazione Cat 28197
Semplici formalità
Come flora e fauna dei nostri paesaggi domestici e urbani, esistono oggetti che ci sfilano sotto gli occhi ogni giorno: utili e umili, alcuni li troviamo ordinati nello stipetto del bagno o nella dispensa della cucina, altri sul tavolo di lavoro, per le strade oppure in giardino. Sono le "semplici formalità", radiosi esempi di un design efficace senza compiacimenti stilistici né vanità. E proprio per questo iconici e senza tempo. Giulio Iacchetti ha scelto trentadue di questi oggetti piacevolmente minimi per rendere loro giustizia e celebrarne la forma. Lo fa attraverso le immagini, con scatti realizzati ad hoc, e attraverso le parole, raccontando le storie e le curiosità che stanno dietro agli scacchi Staunton, all'Arbre Magique, alle pedine del Monopoli o allo stecco del gelato. Lo sguardo incantato del progettista si combina a quello divertito e brillante del fruitore, così che questi oggetti diventano di volta in volta protagonisti del suo vissuto quotidiano o dei suoi ricordi. Una dichiarazione d'amore e gratitudine a questi compagni familiari e gioiosi che con la loro perfetta semplicità hanno accompagnato nei decenni l'evoluzione delle abitudini di tutti noi.
Inventario ERP 6549
Collocazione Cat 28202
Vernakulare Moderne: Grenzüberschreitungen in der Architektur um 1900: Das Bauernhaus und seine Aneignung
Inventario ERP 6550
Collocazione Cat 28203
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Storia dell'architettura in Italia: tra Europa e Mediterraneo: (7.-18. secolo)
Diviso in due parti (dal VII al XII secolo; dal XIII al XVIII secolo), il volume percorre attraverso capitoli ricorrenti (Premessa storico geografica, Committenze, Architetti e maestranze, Cantieri e tecniche costruttive, Uno sguardo sul Mediterraneo e sull'Europa) l'evolversi dell'Architettura medievale e moderna, dei suoi stili e l'opera dei suoi protagonisti. Contiene più di 1000 immagini a colori e 600 figure (assonometrie, planimetrie, sezioni) e oltre 150 schede su architetture specifiche e monumenti e intorno a tali schede viene imbastito un tessuto connettivo che spiega i legami tra le diverse architetture mediterranee ed europee.
Inventario ERP 6556
Collocazione Cat 28204
Depero: auto+matico, acro+batico
Assoluto protagonista del Futurismo, di cui è stato uno dei teorizzatori, Fortunato Depero è un artista eclettico che nella sua lunga carriera ha spaziato dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall'editoria alla pubblicità, dando vita a una forma d'arte che può essere definita "totale". È a questa poliedrica figura che Mantova dedica per la prima volta una mostra allestita al Palazzo della Ragione dal 7 settembre 2022 al 26 febbraio 2023 con circa 70 opere che vanno dal 1917 al 1938 e che si articola attorno ai tre luoghi che hanno segnato la vita di Depero: Capri, Parigi e New York. A Capri l'artista vive una delle stagioni più creative, che avrà la sua acme tra il 1916 e il 1918, quella legata all'avventura teatrale con lo svizzero Gilbert Clavel, suo sodale; a Parigi grande successo riscuoteranno all'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes le sue tarsie in panno; e infine New York, dove Depero aprirà assieme alla moglie Rosetta la Depero's Futurist House, una sorta di filiale americana della casa d'arte aperta a Rovereto nel 1919, specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell'arredo e delle arti applicate. Il catalogo ripercorre le tappe di questa vicenda facendo dialogare le opere d'arte con foto d'epoca, manoscritti e documenti, a cui fa da contrappunto la voce dell'artista, che riecheggia nei numerosi brani antologici.
Inventario ERP 6558
Collocazione Cat 28207
Pattuglie ad est: l'Esercito Italiano alla frontiera orientale durante la Guerra fredda: la rete di vigilanza ed osservazione sul confine con la Jugoslavia
Ai giorni nostri, per chi non ha vissuto il periodo della Guerra Fredda, può sembrare strano e lontano nel tempo pensare a Trieste come la città tanto contesa, estremo avamposto alla frontiera orientale d'Italia, alla soglia di Gorizia, al Carso, alle Valli del Natisone e alle Alpi Giulie come baluardi contro una possibile invasione da est e come luoghi di una contrastata e sofferta storia di confine. Ora quel confine, dove i cippi sono in molti punti ormai poco distinguibili perché nascosti dalla vegetazione, viene attraversato da sentieri escursionistici e piste ciclabili liberamente transitabili che si combinano con i vecchi percorsi di pattugliamento, consentendo di organizzare itinerari estremamente gratificanti. Durante la Guerra Fredda il confine orientale fu il più delicato d'Italia e richiese la massiccia presenza dell'Esercito Italiano per garantire la sua difesa, principalmente nel quadro del confronto con il Patto di Varsavia ma anche nei momenti di tensione con la Repubblica Federale Socialista del Maresciallo Tito e per i contenziosi ancora esistenti dopo il Trattato di pace del 1947.
Inventario ERP 6561
Collocazione Cat 28209
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Modifica servizi Biblioteca Provinciale di Gorizia
Avviso.keyboard_arrow_right
Martedì 29 novembre alla Biblioteca Provinciale di Gorizia sarà possibile soltanto restituire i volumi avuti in prestito e ritirare quelli prenotati
Per qualsiasi chiarimento: 0481.546090 (9.00-13.00) oppure: biblioteca.erpac@regione.fvg.it” -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Aldo Rossi: design 1960-1997: catalogo ragionato = catalogue raisonné
Il catalogo ragionato, a cura di Chiara Spangaro, presenta per la prima volta l'insieme del design di Aldo Rossi, dai primi mobili realizzati nel 1960 fino al 1997. Sono riuniti circa 70 tra oggetti e arredi di produzione industriale e artigianale, illustrati dai disegni, dagli studi e dai testi di Rossi, dai prototipi e dai documenti relativi alla collaborazione dell'architetto-designer e teorico milanese con le aziende che hanno lavorato con lui, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici. Con Alessi, Arte, Artemide, Bruno Longoni Atelier d'arredamento, Designtex, Molteni&C, Richard-Ginori, Rosenthal, UniFor e Up Group, Rossi ha ideato mobili e "oggetti d'affezione" iconici che si legano alle sue architetture, introducendo elementi ora metafisici ora ludici, o ancora riflettendo sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella del design.
Inventario ERP 6622
Collocazione Cat 28250
Bosch e l'altro Rinascimento
Il grande libro sarà pubblicato in occasione della grande mostra dell'autunno a Palazzo Reale Milano Jheronimus Bosch e l'Europa meridionale dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023. Jheronimus Bosch è conosciuto in tutto il mondo come un pittore di creature mostruose e scene fantastiche che sembrano il risultato di visioni oniriche. La sua fama non iniziò nei Paesi Bassi, dove l'artista è nato, ma nell'Europa meridionale del XVI secolo, artisticamente dominata da temi e stili tipici del classicismo rinascimentale, molto lontani da quelli del pittore fiammingo. Il libro getta così una luce nuova e sorprendente su un "Rinascimento" particolare, rimasto sempre in ombra rispetto al classicismo di Raffaello, Tiziano e Parmigianino, ma che in realtà ebbe un forte impatto artistico e culturale in varie parti d'Europa, con espressioni spesso grottesche o "anticlassiche", come testimoniano il ciclo di arazzi di Bosch all'Escorial, i dipinti di maestri come Tiziano e El Greco, le opere di incisori come Giorgio Ghisi e di scultori e decoratori come Bernardo Buontalenti, e infine la cultura della Wunderkammer. Questo libro, oltre a presentare Bosch, vuole illustrare il successo della sua arte in Italia e in Spagna nel periodo tra il XVI e l'inizio del XVII sec.
Inventario ERP 6626
Collocazione Cat 28254
Il mondo alla finestra: la storia dell'arte raccontata dalla cornice di una finestra
Chi di noi non si è mai perso a guardare il mondo fuori da una finestra? A tutti è successo almeno una volta, anche a tantissimi artisti e pittori che hanno trasformato quelle visioni in meravigliosi dipinti e creazioni. Opere che per la prima volta vengono raccolte in questo libro da Emanuela Pulvirenti - architetto, esperta di illuminotecnica, insegnante di storia dell'arte e fondatrice di Didatticarte, uno dei siti di divulgazione artistica più seguiti e amati in Italia. Dagli affreschi classici di Pompei ai maestri rinascimentali, dalle tele seicentesche al romanticismo, dalle avanguardie del '900 all'arte contemporanea, pagina dopo pagina prende forma un caleidoscopio di finestre silenziose e abitate, reali e immaginarie, intime e giocose, aperte verso un paesaggio o racchiuse su scene sacre o di vita quotidiana. Come se fossimo in una mostra, l'autrice attraversa le epoche e ci accompagna tra i dipinti di grandi artisti come Leonardo, Tiziano, Vermeer, Friedrich, Monet, Magritte, Hopper, Van Gogh, Chagall e molti altri, svelandoci dettagli, retroscena, tecniche, curiosità, storie e aneddoti nascosti dietro le opere. Un itinerario sorprendente tra celebri capolavori e rarità da scoprire, un libro in cui immergersi con gli occhi e la fantasia per godere la meraviglia dell'arte, e del mondo, appoggiati al davanzale di una finestra.
Inventario ERP 6621
Collocazione Cat 28249
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Nunziante: Don Giovanni la metafisica contemporanea
Inventario ERP 6650
Collocazione Cat 28261
Walk of peace: dalle Alpi all'Adriatico seguendo i luoghi della Grande Guerra
Inventario ERP 6654
Collocazione MISC E 00 0000900
Note 1 op.
Conflict landscapes of the Soča/Isonzo front, 1915-2013: archaeological-enthropological evaluation of the Soča valley, Slovenia
Inventario ERP 6655
Collocazione MISC B 00 0000259
Note1 op.
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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1943-1945: la Resistenza degli italiani
Inventario ERP 6662
Collocazione MISC E 00 0000904
Ribolla gialla, Oslavia: the book the invisible part of a wine
Inventario ERP 6665
Collocazione Cat 28263
Note1 v. - In custodia
Heilanstalten in Österreich: Darstellung der baulichen, spitalshygienischen und ärztlich-administrativen Einrichtungen in den Krankenhäusern entbindungsanstalten und Irren-anstalten ausserhalb Wiens
Inventario ERP 6663
Collocazione MISC B 00 0000262
Note1 op.
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
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Segni d'impresa fra '800 e '900: mare & terra Istria Fiume Dalmazia
Dal bocconiano al primario assente, dai sindacati ai pazienti, dai colleghi ai politici. Una serie di racconti, tutti veri, scritti dall'ex primario del Burlo e dal Direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria del Friuli Venezia Giulia.
Inventario ERP 6676
Collocazione Cat 28267
Note1 v.
Il riscatto della memoria: le rivendicazioni italiane d'arte e di storia da Ettore Modigliani a Giuseppe Gerola (1919-1923)
Inventario ERP 6677
Collocazione Cat 28268
Note1 v.(12)
L'architettura neoclassica a Trieste
Inventario ERP 6678
Collocazione PER B 00 0024 1995 ALL
Note1995, Allegato a: Neoclassico n. 7/8 (1995)
Giorni e orari di apertura della Biblioteca:
lunedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
martedì, giovedì e venerdì: dalle 9.30 alle 12.30
Via Armando Diaz, 5 - ingresso da Via Alvarez, 8 – Gorizia -
Biblioteca dei Musei Provinciali di Gorizia – ERPAC
I nuovi acquisti della nostra Biblioteca Provinciale di Gorizia gestita dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliakeyboard_arrow_right
Oltre la grande bellezza: il lavoro nel patrimonio culturale italiano
Come si lavora nel settore del patrimonio culturale dove il primo datore di lavoro è lo Stato? Quali sono le cause che hanno permesso a un comparto ad alto grado di specializzazione, e che ha beneficiato fino al 2019 di una crescita imperterrita del turismo, di divenire una fucina di sfruttamento e povertà? Perché il collasso del sistema portato dai lockdown non è stato accompagnato da una riflessione e da misure adeguate da parte delle istituzioni? Sono alcune delle domande cui risponde questo volume, nato dall'esperienza quinquennale del collettivo «Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali», oggi movimento nazionale e punto di riferimento per migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore. Il sistema culturale italiano contemporaneo viene letto attraverso l'analisi delle condizioni di lavoro, le discriminazioni di genere e di provenienza sociale, il caos dei percorsi formativi e lo sviluppo del sistema di privatizzazioni affermatosi dagli anni Novanta, con particolare attenzione al lavoro gratuito e al ruolo delle fondazioni di partecipazione per il controllo del patrimonio culturale pubblico. Il collettivo Mi Riconosci? elabora, dunque, una proposta di riforma del sistema turistico e la creazione di un Sistema Culturale Nazionale che cambi i paradigmi di gestione dei luoghi della cultura pubblici, andando verso principi di gratuità e inclusione.
Inventario ERP 6736
Collocazione Cat 28281
Huomini d'armi, lettere e religione: Solandri illustri dal Cinquecento al Novecento
Inventario ERP 6755
Collocazione Cat 28290
L'ultimo Michelangelo: dal Giudizio universale alla Cappella Paolina
Il libro racconta la parte meno conosciuta della vita e dell'opera di Michelangelo Buonarroti, quella che ha inizio con l'esecuzione del "Giudizio Universale". Negli anni in cui realizza questo dipinto straordinario Michelangelo sviluppa una sensibilità religiosa radicale che lo porterà ad avvicinarsi al gruppo degli 'spirituali', composto da alcuni uomini e donne in lotta per una riforma religiosa e che per la loro militanza segreta saranno sospettati, accusati e perseguitati per eresia. La produzione tarda di Michelangelo, che annovera capolavori quali la tomba di Giulio II, la Cappella Paolina, la nuova basilica di San Pietro in Vaticano e i piccoli dipinti per Vittoria Colonna e Tommaso Cavalieri, non è comprensibile se non all'interno di questa vicenda spirituale che mette in gioco la vita stessa dell'artista. In queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera l'artista dopo il "Giudizio Universale" si accosta all'analisi minuziosa della sua produzione, così da permettere al lettore di entrare profondamente nell'opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora più chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall'autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale.
Inventario ERP 6747
Collocazione Cat 28287
Gender and modernity in Central Europe: the Austro-Hungarian monarchy and its legacy
Inventario ERP 6744
Collocazione Cat 28284
Elisa Bonaparte Baciocchi: nella vita e nel costume del suo tempo
Da queste pagine emerge un ritratto equilibrato di Elisa Bonaparte, abile interprete della situazione politica, desiderosa delle redini del governo, prima artefice della propria ascesa al potere. Imposta ai Lucchesi come sovrana, accettata come unica possibilità al mantenimento in vita del piccolo Stato di Lucca, orgoglioso delle secolari tradizioni di indipendenza, Elisa governò con indubbia capacita l'epocale e definitivo passaggio della Lucchesia e poi di tutta la Toscana dall'Antico Regime al nuovo concetto di Stato moderno. Nonostante le dolorose soppressioni degli enti religiosi e di molte istituzioni antiche con la requisizione dei relativi beni, nonostante l'imposizione di un regime pressoché assoluto, già dall'epoca immediatamente successiva alla Restaurazione, gli storici riconobbero gli indubbi meriti della Principessa di Lucca e Piombino, in particolare l'impegno nelle opere pubbliche, nelle istituzioni assistenziali e di istruzione e nella committenza artistica. La popolazione lucchese mantenne a lungo memoria e gratitudine per essere stata esclusa grazie all'intervento di Elisa, dal prestare servizio militare sotto le gloriose ma sanguinose insegne di Napoleone.
Inventario ERP 6738
Collocazione Cat 28283
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Bandiere sul mare: episodi della grande guerra
Lo stato della copia non consente il prestito
Inventario ERP 6889
Collocazione Fronte DG 00 0000078
Note1 v. - Sul verso del frontespizio timbro della SIAE 4904. - Etichetta sul dorso con la segnatura della Biblioteca del Fronte della Gioventù, Sez. di Gorizia ST 55. - Sul recto della c. che precede il frontespizio timbro rotondo a inchiostro 'Fronte della Gioventù. Gorizia'
Ai soldati d'Italia
Lo stato della copia non consente il prestito
Inventario ERP 6893
Collocazione Fronte DG 00 0000082
Note1 v. - Etich. sul dorso con la segn. della Bibl. del F. della G., Sez. di Gorizia, ST 156, che copre prec. cartiglio con la coll. di un Ist. - Sulla cop., sul front. e in fine timb. d'ingr. 115; sul r. della c. che precede il front. altro timb. con n. di ingr. 663 barrato, 382 in verde e timb. 'F. della G. Gorizia'
Documento per sola consultazione interna
Inventario 21406
Collocazione Cat 01805
Note1 v. - Privo dell'indicazione in copertina
Il nostro contributo alla vittoria degli Alleati
Inventario ERP 6885
Collocazione Fronte DG 00 0000074
Note1 v. - Sul dorso etichetta con la segnatura della Biblioteca del Fronte della Gioventù, Sez. di Gorizia ST 86. - Sul recto della carta che precede il frontespizio collocazione a matita ST 86 e timbro 'Fronte della Gioventù. Gorizia'
Possessore Fronte della Gioventù. Gorizia
Documento per sola consultazione interna
Inventario 20742
Collocazione Cat 12553
Note1 v.
Possessore Tsanilis, Laslo
Documento disponibile
Inventario ERP 6794
Collocazione Fronte DG 00 0000062
Note1 v. - Sull'occhietto timbro 'Fronte della Gioventù. Gorizia'. - Sul dorso etichetta della biblioteca del Fronte della Gioventù, Sezione di Gorizia, n. 86
Documento disponibile
Inventario ERP 6793
Collocazione Fronte DG 00 0000061
Note1 v. - Sull'occhietto timbro 'Fronte della Gioventù. Gorizia'. - Sul dorso etichetta della biblioteca 'Fronte della Gioventù. Sez. di Gorizia' con segnatura a matita: ST 109
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Giovedì 16 marzo, festa del Santo Patrono, la Biblioteca rimarrà chiusa
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Elia Volpi e Wilhelm von Bode: fotografia e commercio d'arte tra Firenze e Berlino, 1892-1927
Elia Volpi e Wilhelm von Bode. L’antiquario che ha legato il suo nome a quello del trecentesco Palazzo Davanzati e l’ideatore del Kaiser Friedrich Museum. Firenze e Berlino, nell’era dei grandi musei europei. Incrociando i dati derivanti dalle lettere scritte da Volpi a Bode con quelli iconici e materiali delle fotografie conservate nel Fondo fotografico Volpi, questo libro ricostruisce la storia di una lunga relazione commerciale. La prima parte della monografia indaga il contesto storico e legislativo del tempo e, sulla base di nuove fonti archivistiche, aggiorna la storia dell’attività di Elia Volpi, finora conosciuto come il mercante che ha esportato negli Stati Uniti il gusto per l’arredo dell’antica casa fiorentina e visto qui, infatti, nei suoi rapporti con Bode e l’area Mitteleuropea. Particolare importanza viene data alla fotografia: nella sua veste iconica ci permette di dare un’immagine alle tante opere oggetto delle trattative tra i due, nella sua veste materiale e funzionale ci invita a indagare su come l’antiquario Volpi studiasse le opere che vendeva. Seguono, nella seconda parte, le lettere inviate da Volpi a Bode, trascritte e annotate.
Inventario ERP 6896
Collocazione Cat 28381
Idee a ridosso della Grande Guerra: da Filippo Corridoni a Gabriele d'Annunzio
Inventario ERP 6898
Collocazione Fronte DG 00 0000084
Il "Diario polese" di Giovanni Marotti: 8 settembre 1943 -16 settembre 1947
Inventario ERP 6895
Collocazione Cat 28380
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