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Delegazione giapponese in visita ai Musei provinciali di Gorizia
In città per partecipare al convegno sul missionario Mario Marega (vedi programma allegato), questa mattina, giovedì 5 settembre 2019, una delegazione giapponese ha visitato, ai Musei provinciali di Gorizia, un’esposizione temporanea di documenti, oggetti e libri che testimoniano il ruolo dell’Istituto bacologico sperimentale fondato a Gorizia nel 1869.keyboard_arrow_right
I documenti riguardano l’attività dell’Istituto e soprattutto le pubblicazioni di Giovanni Bolle, che ne fu direttore tra il 1872 e il 1912 e che fu un grande divulgatore a favore dei contadini che allevavano i bachi da seta. Sono esposte anche alcune delle numerose onorificenze che Bolle ottenne nel corso della sua vita, a testimonianza dell’autorevolezza raggiunta in campo internazionale.
Già nel 1873 l’Istituto venne visitato da una delegazione giapponese, che ne studiò l’organizzazione allo scopo di istituirne uno analogo in Giappone. E anche nei decenni che seguirono venne più volte visitato da commissioni giapponesi, interessate agli studi sulla produzione della seta che vi si svolgevano. Dopo la prima guerra mondiale l’Istituto, che aveva progressivamente esteso i suoi compiti al campo dell’enologia e in seguito a quello più vasto della chimica agraria, fu trasformato in Istituto chimico-agrario sperimentale.
Accompagnati da Marco Plesnicar, direttore dell'Archivio di Stato di Gorizia, da Raffaella Sgubin, direttore del Servizio Ricerca, Musei e Archivi storici di ERPAC e dalla conservatrice Alessandra Martina, la delegazione giapponese era composta da Yūji Ōtsu (Oita Prefecture Ancient Sages Historical Archives), Ryō Yugami (Gakushūin University, Tokyo), il regista cinematografico Kido Kōichi, il professor Silvio Vita (Kyoto University of Foreign Studies e Italian School of East Asian Studies), l’interprete Veronica Mastroianni. -
Inaugurazione mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello. 1900-1950”
Sarà inaugurata martedì 20 novembre 2018 ore 18.00 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della collezione Manavello. 1900-1950”, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport dott.ssa Tiziana Gibelli e del Direttore Generale di ERPAC dott.ssa Anna Del Bianco.keyboard_arrow_right
La mostra a cura della direttrice del Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC dott.ssa Raffaella Sgubin con la collaborazione di Lydia Manavello e Roberta Orsi Landini, è interamente dedicata ai kimono prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni ’40, riflesso della volontà imperiale di occidentalizzare il Paese nelle loro fantasie ispirate ai movimenti d’Avanguardia, ai contemporanei fatti di storia e alle conquiste tecnologiche.
Un caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, ispirate alla produzione tessile occidentale caratterizzano i 40 esemplari della Collezione Manavello esposti. Non solo kimono e haori (sovrakimono), ma anche obi, stampe, illustrazioni e riviste offriranno al pubblico uno spaccato inedito e sorprendente di storia culturale.
La mostra è visitabile dal 21 novembre 2018 al 17 marzo 2019.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello. 1900-1950
Attenzione: la mostra è stata prorogata fino al 5 maggio 2019.keyboard_arrow_right
Il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia del Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC - Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, propone una mostra interamente dedicata ai kimono. Non kimono qualunque, ma quelli prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni Quaranta, pezzi che riflettono la volontà imperiale di occidentalizzare il Paese.
Così come, nel secolo precedente, il Giapponismo era deflagrato in tutta Europa, influenzando una parte significativa della produzione artistica, all’inizio del Novecento il gusto occidentale esplode in Giappone. E questa ventata di novità investe anche il capo-simbolo della tradizione: il kimono. Ai motivi tradizionali si affiancano disegni coloratissimi che richiamano, in modo puntuale, il Cubismo, il Futurismo e le altre correnti artistiche europee. C’è anche un singolare kimono che celebra il patto tripartito Roma-Berlino-Tokyo del 1940, dove la bandiera italiana è seminascosta dentro le cuciture mentre il Sol Levante e la svastica campeggiano ovunque.
Tanto è stato detto e scritto sull’Orientalismo e segnatamente sullo Japonisme, ovvero sull’influenza delle arti giapponesi su quelle europee tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, ma poco si sa ancora dell’inverso rapporto, ovvero di quel fenomeno complesso e sfaccettato che portò talune arti giapponesi ad assimilare forme e contenuti di matrice schiettamente occidentale: avvenne con la pittura, che interpretò originalmente la lezione prospettica, ed avvenne con i kimono che, più di ogni altra forma d’arte, furono influenzati dal mutamento della società giapponese del tempo trasferendone fedelmente gli effetti sul tessuto, utilizzato alla stregua di una superficie pittorica.
Tra i pochissimi musei dedicati alla moda presenti sul territorio nazionale, il Museo della Moda di Gorizia è ora anche il primo museo italiano a indagare un particolarissimo settore dell’arte, offrendo al pubblico uno spaccato inedito e sorprendente di storia culturale.
Il periodo è uno dei più complessi e travagliati della storia giapponese, ovvero quello del passaggio da stato feudale a temuta superpotenza, culminato con il secondo conflitto mondiale.
Da un punto di vista socio-culturale, il Paese del Sol Levante visse questo lasso di tempo (fine Ottocento/anni Quaranta del Novecento) con un atteggiamento conflittuale, in bilico fra il brivido delle novità provenienti da Oltreoceano ed il rassicurante attaccamento alla tradizione.
Nell’immaginario collettivo occidentale il kimono rappresenta l’icona stessa del Giappone nella sua veste suadente di raffinatezza ed esotismo. Ma pochi sanno che una cospicua parte dei kimono prodotti entro la prima metà del Novecento, cioè i kimono Meisen, sfugge decisamente a questa categoria, adottando fantasie suggerite dai movimenti d’Avanguardia (si va dalla Secessione viennese alla Scuola di Glasgow, dal Futurismo al Cubismo, dal Divisionismo all’Espressionismo astratto di Jackson Pollock), ispirate a contemporanei fatti di storia oppure ancora alle conquiste tecnologiche, in un eccitante e quanto mai sorprendente caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, anche queste ispirate alla produzione tessile occidentale.
La mostra presenta 40 pezzi, tra kimono e haori (sovrakimono), una selezione particolarmente significativa del contesto illustrato, per far conoscere al pubblico un settore della produzione tessile giapponese fino ad oggi poco esplorato. I capi in mostra sono vesti raffinate, destinate ad un ceto medio-alto, non confezionate per l’esportazione. Potevano essere apprezzate da persone di una certa cultura o anche semplicemente curiose o desiderose di apparire al passo con i tempi. Avevano certo tutte una visione: il loro Paese alla pari con le grandi nazioni del mondo, capace di assimilare le loro conoscenze, i loro costumi ma con l’orgoglio della propria diversità.
I 40 esemplari esposti, insieme a obi, stampe, illustrazioni e riviste, provengono da una importante collezione italiana, la Collezione Manavello. Tale collezione nel suo complesso è ben più numerosa, includendo capi da uomo, donna e bambino, sia tradizionali che non, oggetti e suppellettili attinenti all’abito e al suo contesto, quali calzature e accessori per capelli, oggetti per la cerimonia del tè, bambole e documentazione cartacea.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili.
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Presentazione con degustazione “Omotenashi e nihonshu: l'arte del ricevere giapponese”
Il Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC propone il primo di una serie di eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”. L’evento “Omotenashi e nihonshu: l'arte del ricevere giapponese” a cura di Giovanna Coen si terrà giovedì 17 gennaio 2019 ore 17.30 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) e sarà accompagnato dalla degustazione di sake a cura di Lara Starz e Giovanna Coen.keyboard_arrow_right
Chiunque vada in Giappone non può mancare di notare la profonda cortesia e dedizione con cui i giapponesi accompagnano ogni loro gesto. La parola omotenashi esprime uno degli aspetti della cultura giapponese tra i più complessi e densi di significato. “Ospitalità” è il termine italiano che nello sforzo di traduzione vi si avvicina di più, mancando tuttavia di coglierne le profonde e radicate istanze culturali e filosofiche. Nell’omotenashi vengono definite le buone regole di ricevimento e intrattenimento degli ospiti che, ben lungi dall’essere mera deferenza nel compimento di un servigio, esprimono profonda dedizione verso l’ospite, ciò che si fa per l’ospite e con l’ospite e quindi anche verso se stessi. Esse sono una parte essenziale delle relazioni sociali in ogni ambito, più o meno formale.
La degustazione prevede:
Gekkeikan Junmai - 14,6° dal gusto persistente con note di umami, bilanciate dalla freschezza sia di aroma che di gusto. Si esalta il sapore del riso e del koiji piacevolmente ricco di acidità e di umami.
Nigiri Jo con mousse di salmone e yogurt greco.
Konishi Hiyashibori Daiginjo - super premium Gold 15°/16° della prefettura di Hyogo.
Il gusto ben bilanciato e molto elegante lo rende un candidato eccellente per essere servito a tutto pasto grazie anche al grande aroma fruttato e floreale. Al palato si presenta profondo e morbido.
Nigiri Jo con mousse di tonno e zest di lime.
Gekkeikan Nigori sake - 11° sake non filtrato, con particelle di riso in sospensione. Corpo molto cremoso, dolce, note di banana, panna, marshmallow.
Spuma di caramello salato e/o bocconcino al cioccolato gianduia.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 10€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” Contemporary Restaurant Gorizia, Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT) -
Conferenza “Il Giappone: l’ascesa d’una grande potenza asiatica tra Orientalismo e Occidentalismo”
La serie degli eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia, previsti dal Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC prosegue con la conferenza “Il Giappone: l’ascesa d’una grande potenza asiatica tra Orientalismo e Occidentalismo” a cura del prof. Fulvio Salimbeni che avrà luogo martedì 22 gennaio 2019 ore 17.30 presso la Sala Conferenze di Borgo Castello, 13 a Gorizia.keyboard_arrow_right
Il Giappone, dal 1633 sotto il regime Tokugava autoisolatosi dal resto del mondo, chiudendosi anche ai rapporti con la cultura e la religione europea (si veda il film "Silence"), sarà costretto ad aprirsi all'Occidente dalla squadra navale americana del commodoro Perry (1853), entrando a forza nella modernità. Nel 1868 ebbe inizio l'era Meiji, che portò alla liquidazione dei vecchi poteri feudali e all'instaurazione d'un forte governo centrale, con cui prese avvio la modernizzazione statale.
I giovani dal Giappone partirono alla volta dell'Europa e degli USA per imparare la scienza e le tecniche occidentali, trasformando in pochi decenni lo Stato in una grande potenza, capace prima di sconfiggere il declinante Impero cinese, impadronendosi dell'isola di Taiwan, poi perfino quello zarista nella guerra del 1904-05, e nel 1910 annettendo la Corea e rivelandosi ormai come una grande potenza internazionale. Nella Prima guerra mondiale, il Giappone alleato dell'Inghilterra s'impadronirà delle colonie tedesche nel Pacifico, consolidando il proprio ruolo egemonico continentale, finché negli anni Trenta, approfittando della caotica situazione della Cina, in preda a una guerra civile, la aggredirà, conquistandone ampi territori.
Il 7 dicembre 1941, attaccando la base navale USA di Pearl Harbor, il Giappone entrò nel Secondo conflitto mondiale a fianco di Germania e Italia, uscendone annientato dopo un'iniziale fase di successi, e capitolando in seguito agli attacchi atomici americani su Hiroshima e Nagasaki.
Dopo il 1945 ebbe inizio la stagione del grande sviluppo economico e industriale, che nel giro d'un paio di decenni ha reso il Giappone attuale una delle sette maggiori potenze mondiali.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
FULVIO SALIMBENI, già Docente di Storia contemporanea dell'Università degli Studi di Udine, presiede il Comitato di Trieste e Gorizia dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e quello di Trieste della Società "Dante Alighieri", è componente del consiglio direttivo dell'Accademia Europeistica del Friuli Venezia Giulia e del direttivo nazionale dell'Associazione Mazziniana Italiana, e presidente dell'Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei di Gorizia. Studioso di didattica e di metodologia della storia, di storia della storiografia, della civiltà del Risorgimento e in particolare dell'Adriatico orientale nell'età moderna e contemporanea. Autore di più di cento lavori tra monografie, contributi in atti di convegni, saggi in riviste.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici -
Presentazione con degustazione “Dolci giapponesi, un’arte da gustare”
Gli eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” proseguono nello spazio ERPAC del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) con un nuovo tema gastronomico: “Dolci giapponesi, un’arte da gustare”. Martedì 12 febbraio 2019 ore 17.30, Giovanna Coen presenterà l’argomento che sarà accompagnato dalla degustazione di ricercati tè giapponesi a cura di Patrizia Orlando e dall’assaggio di dolci di ispirazione giapponese a cura di Lara Starz.keyboard_arrow_right
I dolci tradizionali giapponesi prendono il nome di wagashi, proprio per differenziarsi dai dolci apparsi in Giappone soprattutto dopo la restaurazione Meiji, di ispirazione o fattura occidentale, che prendono invece il nome di yogashi.
I wagashi sono una splendida immagine del Giappone tradizionale: profondamente legati alla natura, sia negli elementi che nella loro confezione.
Solitamente non vengono gustati a fine pasto, ma in occasione di degustazione di tè verdi giapponesi particolarmente pregiati.
L'incontro vuole presentare la storia e le caratteristiche di questi dolci e verrà completato con una presentazione sul tè verde giapponese, diventato molto di moda anche sui nostri mercati, ma del quale si conoscono poco le svariate qualità e specie.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 20€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
E' Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia (Viale XX Settembre, 71), Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT), “Tea Time” Trieste (Piazza Benco, 3) -
Presentazione con degustazione “Nihonshu”
Quinto evento collaterale alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” dedicato al “Nihonshu”. Martedì 19 febbraio 2019 ore 17.30 presso la sede del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13), Lara Starz (Food and Beverage Manager presso “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia) proporrà ai partecipanti la degustazione di ricercati sake accompagnata dalla spiegazione tecnica delle loro caratteristiche. Un nuovo appuntamento con questa bevanda dalla storia millenaria per approfondire le origini, gli usi e i costumi della cultura giapponese.keyboard_arrow_right
La degustazione prevede:
Konishi Hiyashibori Daiginjo - super premium Gold 15°/16° della prefettura di Hyogo.
Il gusto ben bilanciato e molto elegante esaltato dall’alcol aggiunto lo rende un candidato eccellente per essere servito a tutto pasto grazie anche al grande aroma fruttato e floreale. Al palato si presenta profondo e morbido. Seimaibuai 50%.
Nigiri Jo con mousse vegetale e zest di lime.
Hatsumago Densho - Honjozo 15° ha un gusto rotondo, raffinato e corposo dovuto al metodo tradizionale di produzione Kimoto. Alla bocca ha una leggera acidità che è ben bilanciata da una dolcezza che conferisce al palato note di mandorla e crema. Seimaibuai 70%.
Nigiri jo con tofu artigianale e shichimi togarashi.
Gekkeikan Nigori sake - 11° sake non filtrato, con particelle di riso in sospensione. Corpo molto cremoso, dolce, note di banana, panna, marshmallow.
Nama Yatsuhashi - il delizioso raviolo a sfoglia croccante ottenuta da farina di riso racchiude confettura di azuki homemade.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 10€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia (Viale XX Settembre, 71) -
Presentazione con dimostrazione di composizione di Ikebana della scuola Ohara “Dal fiore al quadro all’Ikebana: nel Giappone dello stile e della scuola Rinpa”
L’ultimo appuntamento di febbraio collaterale alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” avrà luogo mercoledì 27 febbraio 2019 ore 17.30 presso lo spazio ERPAC del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13). L’evento “Dal fiore al quadro all’Ikebana: nel Giappone dello stile e della scuola Rinpa”, con ingresso libero e gratuito, sarà tenuto da Giovanna Coen che illustrerà ai partecipanti il tema e realizzerà una dimostrazione di composizione di Ikebana della scuola Ohara.keyboard_arrow_right
La scuola Rinpa è una delle più importanti scuole pittoriche giapponesi, nata nel XVII secolo, trovò con i fratelli Ogata (Korin e Kenzan) il suo massimo fulgore agli inizi del 1700.
La scuola fu nuovamente rianimata nel XIX secolo a Edo (oggi Tokyo), e la sua influenza si mantenne forte per tutto il periodo moderno, anche su pittori occidentali quali, per esempio, Klimt.
Uno dei tratti distintivi dell’arte Rinpa è la poetica delle stagioni, declinate nei loro aspetti più suggestivi, un’immagine della sacralità della natura e del concetto di impermanenza buddista.
Questi concetti sono stati ripresi dalla scuola Ikebana Ohara, che basò il nuovo stile della scuola proprio su tali opere pittoriche: altamente decorative e con l'obiettivo di catturare nella composizione le qualità e gli effetti del disegno complessivo tipico delle raffinate opere d'arte della scuola Rinpa.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
Studia Ikebana della scuola Ohara con la Maestra Piras, Shodō (calligrafia) con il Maestro Nagayama, Aikidō con il maestro Marolla.
E' Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT) -
Prorogata al 5 maggio la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”
Il grande successo di pubblico e le molte richieste pervenute hanno spinto ERPAC e il suo Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici a prorogare fino a domenica 5 maggio 2019 la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”.keyboard_arrow_right
Dunque, i visitatori potranno ancora godere nel Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello) della bellezza di un’esposizione tutta dedicata ai kimono prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni Quaranta, riflesso della volontà imperiale di occidentalizzare il Paese.
Nell’immaginario collettivo occidentale il kimono rappresenta l’icona stessa del Giappone nella sua veste suadente di raffinatezza ed esotismo. Ma pochi sanno che una cospicua parte dei kimono prodotti entro la prima metà del Novecento, i kimono Meisen, sfugge a questa categoria adottando fantasie suggerite dai movimenti d’Avanguardia, ispirate a contemporanei fatti di storia o ancora alle conquiste tecnologiche, in un eccitante e sorprendente caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, anche queste ispirate alla produzione tessile occidentale.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Tutti i sabati di marzo 2019 ore 17.00 visita guidata gratuita alla mostra.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Presentazione della mostra “Occidentalismo” al Museo d’Arte Orientale di Venezia
Giovedì 7 marzo 2019 ore 15.30, nell'ambito della Settimana di Musei, Lydia Manavello, cocuratrice con Raffaella Sgubin e Roberta Orsi Landini della mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) fino a domenica 5 maggio 2019, analizzerà nella prestigiosa sede del Museo d’Arte Orientale di Venezia, la duplicità del rapporto fra la cultura occidentale e la cultura nipponica.keyboard_arrow_right
Sarà un viaggio attraverso le tappe e le suggestioni che hanno visto il kimono farsi pioniere e mediatore di un nuovo linguaggio artistico in Giappone fra le due guerre: i kimono divennero una sorta di “superficie pittorica” attraverso la quale i designer giapponesi proposero le novità dell’arte occidentale, in parte mantenendo, ma anche rinnovando, le tradizionali e raffinate tecniche di tessitura.
I motivi decorativi degli abiti della Collezione Manavello diventano una sorta di galleria d’arte contemporanea in cui si leggono le fasi salienti dell’arte occidentale dal Liberty fin de siècle all’Espressionismo astratto di Pollock e alla Pop Art di Roy Lichtenstein.
L'ingresso al Museo d'Arte Orientale di Venezia e alla conferenza sono gratuiti.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con Museo d’Arte Orientale di Venezia