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Notte dei Musei: ingresso gratuito nei musei di Borgo Castello
In occasione della Notte dei Musei, sabato 19 maggio 2018 si svolgerà un'apertura straordinaria dei musei di Borgo Castello (Museo della Grande Guerra e Museo della Moda e delle Arti Applicate) dalle 9.00 alle 22.00 con ingresso gratuito.keyboard_arrow_right
Nella serata si svolgeranno inoltre le visite guidate gratuite:
- 19.30 per il Museo della Moda e dele Arti Applicate a cura di Raffaella Sgubin;
- 20.30 per il Museo della Grande Guerra a cura di Barbara Spanedda. -
Visita teatralizzata “Memorie di un calzino solitario”
Gli Artisti Associati ed ERPAC – Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici proporranno sabato 13 e domenica 14 aprile ore 16.00 e 17.30, la visita guidata teatralizzata “Memorie di un calzino solitario” nella sede del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.keyboard_arrow_right
Un mistero… di stile!
Guide impeccabili, compunte e scrupolose introdurranno alla scoperta delle sale del museo.
Una normale visita al museo quindi… ma siamo sicuri che sia proprio così? Del resto l’abito non fa il monaco, figuriamoci in un museo della moda! Un’avvincente e misteriosa visita che vi cambierà… d’abito!
Prenotazione obbligatoria
Età consigliata: adulti e ragazzi dagli 8 anni
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 0481 532317 – Int. 1
@: teatrogiovani@artistiassociatigorizia.it
Progetto ideato e realizzato da Artisti Associati (www.artistiassociatigorizia.it) con il sostegno di ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici -
Il Museo della Moda e delle Arti Applicate a “Gorizia Glamour”
Sabato 13 aprile 2019 Gorizia è… la città che non ti aspetti, grazie al programma Gorizia Glamour. Anche il Museo della Moda e delle Arti Applicate parteciperà all’evento insieme ad altre realtà culturali e associative cittadine, con l’intervento “Un Museo della Moda, a Gorizia?” di Gianna Bassi e Barbara Spanedda (responsabili dell'attività didattica del Museo), nello spazio di conversazione sulla moda e i trend allestito nell’area pedonale di Corso Verdi a partire dalle ore 16.keyboard_arrow_right
Nella cornice di Borgo Castello a Gorizia si conserva uno dei pochi musei in Italia dedicato alla Moda, con particolare riferimento alla gelsobachicoltura e alla tessitura della seta: il Museo della Moda e delle Arti Applicate. Inaugurato nel 1999, contiene e conserva “gelosamente” i macchinari usati nel passato preindustriale per la lavorazione della seta nel Goriziano, ma anche abiti e accessori che vanno dal Settecento alla Belle Époque e un campionario di merletti delle Madri Orsoline di Gorizia.
Ed è proprio la seta il fil rouge che unisce il Museo della Moda alle due mostre temporanee in corso fino al 5 maggio 2019: "L'atelier dei fiori: gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone", in cui sono esposti 18 abiti di uno degli stilisti-artisti più conosciuti a livello internazionale, che dialogano con le fotografie scattate da Massimo Gardone, dedicate ai fiori e alla natura.
La seconda mostra, "Occidentalismo: modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900 - 1950", dà la possibilità al visitatore di ammirare per la prima volta 40 kimono che testimoniano il desiderio del Giappone di dialogare con l'Occidente, riproponendo sull'abito della tradizione motivi decorativi dell'Arte Occidentale, dell’Impressionismo e della Secessione Viennese fino alla Pop Art.
Per il programma dettagliato della giornata:
http://confcommerciogorizia.it/2019/04/02/sabato-13-aprile-gorizia-glamour-la-citta-che-non-ti-aspetti/
ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici partecipa all’iniziativa promossa e realizzata da Camera di Commercio Venezia Giulia, nell’ambito del Progetto PISUS Let’sGO! del Comune di Gorizia -
“Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” al Far East Film Festival
In occasione del Far East Film Festival, che dal 26 aprile al 4 maggio accoglierà nella città di Udine numerosissimi eventi, sarà presentata la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso fino al 5 maggio al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.keyboard_arrow_right
Sabato 27 aprile 2019 alle ore 16.00 nella Libreria Friuli (via dei Rizzani, 1/3) a Udine, le curatrici della mostra Lydia Manavello, Raffaella Sgubin e Roberta Orsi Landini, analizzeranno la duplicità del rapporto fra la cultura occidentale e la cultura nipponica. Sarà un viaggio attraverso le suggestioni che hanno visto il kimono farsi mediatore di un nuovo linguaggio artistico in Giappone tra le due guerre, quando diventò una sorta di “superficie pittorica” attraverso cui i designer giapponesi proposero le novità dell’arte occidentale, in parte mantenendo, ma anche rinnovando, le raffinate tecniche di tessitura.
Mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Apertura straordinaria: mercoledì 25 aprile
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili.
Per il programma completo del Far East Film Festival:
http://events.fareastfilm.com/
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
L’Atelier dei fiori incontra l’Orto botanico di Padova
Da sabato 18 a lunedì 20 maggio 2019 una piccola selezione della mostra “L’Atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, dedicata agli abiti/scultura di Roberto Capucci e conclusa da pochi giorni al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13), sarà ospite dell’Orto botanico di Padova.keyboard_arrow_right
Il progetto espositivo originario “L’Atelier dei fiori”, ideato dalla Fondazione Roberto Capucci e dal fotografo Massimo Gardone, trova così, nell’orto botanico più antico al mondo, un luogo straordinario in cui mettere in relazione la produzione dei due artisti e la natura espressa nel suo massimo splendore.
Forme della natura, forme dell’arte.
Conferenza-incontro con Roberto Capucci e Massimo Gardone.
Domenica 19 maggio alle 15.30 Roberto Capucci e il fotografo Massimo Gardone saranno a disposizione del pubblico nella sala delle Colonne dell'Orto botanico per rispondere a curiosità e domande sul loro lavoro artistico e creativo.
Alle 16 Roberto Capucci e Massimo Gardone si sposteranno nell’Auditorium per raccontare il costante dialogo tra arte e natura, fonte d’ispirazione per le loro creazioni. Interverrà anche Barbara Baldan, prefetto dell’Orto botanico di Padova.
Durante l’evento sarà possibile acquistare una copia del catalogo della mostra. All’incontro seguirà il firmacopie.
L’attività è gratuita, su prenotazione, fino a esaurimento posti.
(Per partecipare all’evento si accede dalla biglietteria, a partire dalle ore 15)
Orari di apertura:
sabato 18 maggio dalle 14 alle 19
domenica 19 e lunedì 20 maggio dalle 9 alle 19
Per maggiori informazioni:
Web: http://www.ortobotanicopd.it/it/latelier-dei-fiori-incontra-lorto-botanico
L'evento è promosso dall'Orto botanico di Padova e dalla Fondazione Roberto Capucci, in collaborazione con ERPAC - Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia e Grafiche Antiga. -
Chiusura Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia fino al 3 dicembre 2019
Il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Borgo Castello a Gorizia rimarrà chiuso per lavori fino al prossimo 3 dicembre 2019 per l'allestimentimento della nuova mostra che celebrerà i suoi vent'anni.keyboard_arrow_right
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: musei.erpac@regione.fvg.it -
Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate
Sono passati 20 anni dal 3 dicembre 1999, da quando per i Musei Provinciali di Gorizia si apriva un capitolo nuovo con la nascita del Museo della Moda e delle Arti Applicate. Gestito dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, il Museo è una delle poche istituzioni italiane di questo genere.keyboard_arrow_right
Nel corso dei suoi vent’anni, il Museo ha realizzato mostre a tema, dedicate a protagonisti dello stile italiano nel mondo, oppure a epoche storiche e movimenti artistici esplorati negli elementi di trasversalità tra le arti. Grandi esposizioni che, assieme alle tante acquisizioni che hanno segnato la sua storia, il Museo ha inserito, almeno in parte, nella mostra “Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia”. Ed è proprio in questa occasione che il Museo ha rinnovato il percorso espositivo permanente, seguendo il tema “righe, quadri, fiori”.
Sin dalla sua nascita, il Museo della Moda e delle Arti Applicate poteva contare su un patrimonio di macchinari e campioni tessili Sette e Ottocenteschi, una ricca collezione di gioielli e soprattutto una ancor più ricca collezione di abiti e accessori mitteleuropei acquistata nel 1992 da una coppia di antiquari triestini. Proprio l’acquisto della collezione Verchi aveva posto le basi per comporre i singoli tasselli in un quadro organico. Si poteva già raccontare la pagina di storia relativa alla seta, la cui produzione e tessitura furono vanto dell’asburgica Contea di Gorizia nel Settecento. Ma ora si sarebbero potute raccontare anche infinite storie di moda di epoche lontane e vicine, in un arco temporale compreso tra XVIII e XX secolo.
Dotato di una esposizione permanente (a rotazione) nelle Case Dornberg e Tasso (e dal 2014 anche Casa Formentini) a Borgo Castello, il Museo cura la conservazione, il restauro e l’incremento delle collezioni. Il patrimonio conta attualmente oltre 9.000 capi, tra abiti e accessori, con un alto grado di completezza per l’arco temporale compreso tra 1900 e 1920. L’area di riferimento è prevalentemente mitteleuropea (Trieste, Gorizia, Vienna, Praga), ma alcuni tra i pezzi più belli provengono da Parigi.
Le mostre
Il format storico
Le mostre organizzate sinora hanno abbracciato un arco temporale che va dal Settecento al Novecento. I pezzi esposti provengono dalle variegate collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia (Museo della Moda e delle Arti Applicate, Museo della Grande Guerra, Pinacoteca, Biblioteca, Archivio Storico Provinciale), da collezioni private e prestigiose istituzioni museali europee (Fondazione Musei Civici di Venezia, Wien Museum, Kunsthistorisches Museum e Museum für Angewandte Kunst, Liechtenstein Museum, Vienna, Polo Museale Fiorentino, Museo della città di Roma e molte altre).
I protagonisti dello stile
Nel 2004 “Roberto Capucci. Creatività oltre i confini della moda” ha rappresentato, con i 110 abiti esposti, una delle più importanti mostre dedicate al maestro. La rassegna, con taglio cronologico, è stata allestita a Palazzo Attems Petzenstein (abiti, abiti scultura, sculture tessili) e Borgo Castello (produzione grafica). Tra i pezzi più importanti esposti, si ricorda la serie di sculture tessili realizzate per la Biennale di Venezia del 1995, l’edizione del Centenario, e Oceano, creato per l’Expo di Lisbona del 1998. Nel 2018 a Borgo Castello una nuova mostra ha esplorato una delle fonti di ispirazione di Capucci, il mondo floreale, ispirazione che lo accomuna al fotografo Massimo Gardone: “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”.
Nel 2006 è stata la volta di “Caleidoscopio Missoni”, dedicata all’opera di una famiglia di creativi che ha fatto e fa la storia del made in Italy, creando un marchio che è tuttora ambasciatore dello stile italiano nel mondo. La mostra, allestita a Palazzo Attems Petzenstein, era concepita come un fuoco d’artificio di installazioni basate sull’illusionismo ottico dei motivi grafici e i cromatismi che costituiscono la sigla distintiva di Missoni. Il fulcro della mostra era costituito dalla serie completa di arazzi creati dalla vena artistica di Ottavio Missoni, presentati con le modalità più spettacolari.
Un diverso made in Italy
È quello rappresentato dalla Sartoria Tirelli, un vero “Atelier degli Oscar”, fucina di costumi cinematografici straordinari, così determinanti nella costruzione dei personaggi da identificarsi con essi in modo inscindibile. Merito di una grande artigianalità e del genio di costumisti del calibro di Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Ann Roth, Milena Canonero.
La mostra più recente
… e forse anche la più originale: “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della collezione Manavello”. L’Orientalismo è un fenomeno ben conosciuto nella storia dell’arte, non così il fenomeno speculare. I kimono della collezione Manavello costituiscono evidenza del fatto che gli artisti giapponesi della prima metà del Novecento erano aggiornati sui contemporanei sviluppi delle arti figurative in Occidente, tanto da decorarne il capo che rappresenta l’essenza stessa della tradizione.
Giorni e orari di apertura:
Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 18.30 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Chiuso il lunedì
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Accessibilità:
La mostra è parzialmente accessibile ai disabili.
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Mostra ''Il merletto a Gorizia''
Venerdì 1 giugno è stata inaugurata e rimarrà visitabile fino al 10 giugno “Il merletto a Gorizia”, mostra nella quale si possono ammirare le opere partecipanti al Concorso Internazionale “Il Merletto a Gorizia” intitolato “Punti e contrappunti” e quelle della sezione ragazzi dal titolo “Musica e merletto”. L'esposizione, ospitata nelle sale dei Musei Provinciali di Borgo Castello, è stata organizzata dalla Scuola merletti di Gorizia in collaborazione con Erpac e presenta, oltre a quelli citati, anche dei prestigiosi lavori provenienti da Francia, Repubblica Ceca e Russia.keyboard_arrow_right
Si possono così apprezzare opere provenienti dall’Hotel de la Dentelle di Brioude (Francia), con esempi tipici del merletto Cluny, quelle realizzate dall’artista ceca Iva Proškova e dai suoi allievi e gli abiti in merletto messi a punto dagli studenti della Higher School of folk arts Academy di San Pietroburgo (Russia). -
Ritorna in funzione il torcitoio settecentesco del Museo della Moda di Gorizia
Nei giorni scorsi il prezioso torcitoio di metà Settecento conservato al Museo della Moda di Gorizia è stato sottoposto a un importante “check up”. Visto che da tempo non veniva azionato, l’Erpac FVG, che gestisce il Museo, ha infatti voluto verificarne il funzionamento chiamando due esperti del settore, Flavio Crippa, progettista di macchine tessili e direttore del Museo della Seta di Garlate; e Salvatore Sutera, già direttore del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano e autore di diverse pubblicazioni sulle macchine di Leonardo da Vinci.keyboard_arrow_right
Per azionarlo si è reso necessario che qualcuno entrasse all’interno del torcitoio e, camminando all’indietro, facesse muovere i rocchetti. Di questo si è occupato Crippa che, alla presenza del direttore del Museo, Raffaella Sgubin, ha verificato che il macchinario è perfettamente funzionante e in ottimo stato di conservazione. Sutera, invece, ha ricordato che Leonardo da Vinci realizzò alcune modifiche ai primi torcitoi arrivati in Europa, permettendo così di aumentare la produzione di seta.
Il torcitoio è stato poi pulito e richiuso nella teca trasparente in cui è conservato per consentire ai visitatori di ammirarlo.
Il torcitoio circolare del Museo della Moda di Gorizia è un vero e proprio gioiello tecnologico, molto comune tra Medioevo e Settecento, ma ormai unico superstite della sua categoria. Giovanni Cossar lo acquistò da Luigi Stua di Cormons nel 1913. Durante il primo conflitto mondiale, con Gorizia in prima linea e sanguinosamente contesa, gli austriaci pensarono di smontarlo e metterlo in salvo a Vienna. Tuttavia la città fu conquistata dagli italiani il 9 agosto 1916 e il prezioso macchinario prese la strada per Firenze, da cui tornò a Gorizia alla fine della guerra. -
Riaprono i musei Erpac FVG
Dopo Villa Manin sabato 23 maggio, continua la riapertura al pubblico dei musei e delle altre sedi gestite da Erpac FVG.keyboard_arrow_right
Martedì 26 maggio è la volta del Museo della Grande Guerra (dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19; ammessi 25 visitatori per volta), del Museo della Moda e delle Arti Applicate (dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19; ammessi 25 visitatori per volta) e della Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein (dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18; ammessi 30 visitatori per volta) a Gorizia, del Museo della Vita Contadina Diogene Penzi a San Vito al Tagliamento (dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13; sabato e domenica dalle 10 alle 18; ammessi 30 visitatori per volta) e del Museo dell’Emigrazione a Cavasso Nuovo (dal lunedì al venerdì solo su prenotazione, telefonando in Comune allo +39 0427 77014; sabato e domenica dalle 15 alle 17; ammessi 30 visitatori per volta).
Mercoledì 27 maggio toccherà alla Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan” a Gradisca d’Isonzo (dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; chiusa lunedì e martedì; ammessi 18 visitatori per volta).
Le aperture avverranno in tutta sicurezza, ma si invitano i visitatori a rispettare le regole indicate dal personale e dagli avvisi esposti nelle diverse sedi, con particolare riferimento al Covid-19.
Nello specifico:
- non è consentito l’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS o a chi accusi febbre o altri sintomi influenzali (potrà venir richiesta la misurazione della temperatura corporea);
- evitare assembramenti mantenendo la distanza minima di un metro;
- indossare la mascherina a protezione delle vie aeree;
- sanificare le mani con gli appositi dispenser a disposizione all’ingresso;
- evitare il contatto ravvicinato con persone, a meno che non siano conviventi;
- evitare abbracci e strette di mano;
- coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
- in tutti i gruppi con una guida sono consentiti massimo 6 visitatori per volta;
- all’interno è consentita contemporaneamente la presenza massima di 25 visitatori.
Per informazioni specifiche si prega di contattare direttamente le sedi ai seguenti recapiti:
BORGO CASTELLO
Borgo Castello, 13 - Gorizia
Museo della Grande Guerra, Museo della Moda e delle Arti Applicate, Collezione Archeologica.
Mostra “Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia”.
Tel: +39 0481 533926 / +39 0481 385228
@: borgocastellogorizia@gmail.com
PALAZZO ATTEMS PETZENSTEIN
Piazza Edmondo De Amicis, 2 – Gorizia
Pinacoteca.
Tel: +39 0481 385335
@: palazzoattemspetzenstein.go@gmail.com
MUSEO DELLA VITA CONTADINA DIOGENE PENZI
Via Antonio Altan, 86 - San Vito al Tagliamento
Tel: +39 0434 833275
@: usceri.museo.penzi@regione.fvg.it
MUSEO DELL’EMIGRAZIONE
Piazza Plebiscito, 12 - Cavasso Nuovo
Tel: + 39 0427 77014
@: museo@comune.cavassonuovo.pn.it
GALLERIA REGIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI SPAZZAPAN
Via Marziano Ciotti, 51 – Gradisca d’Isonzo
Tel: +39 0481 960816
@: galleriaspazzapan@regione.fvg.it -
La riapertura della mostra "Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate"
La mostra "Vent'anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate", sospesa per circa tre mesi a causa dell'emergenza sanitaria, riapre al pubblico dal 26 maggio e sarà visitabile fino al 2 agosto 2020 con specifiche misure di sicurezza.keyboard_arrow_right
Giorni e orari di apertura:
Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 18.30 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Chiuso il lunedì
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Accessibilità:
La mostra è parzialmente accessibile ai disabili. -
Musei e mostra ad ingresso gratuito
Domenica 7 giugno 2020, prima domenica del mese, le sedi museali e la mostra in corso del Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici di ERPAC avranno ingresso gratuito.keyboard_arrow_right
In occasione della giornata sarà possibile visitare:
BORGO CASTELLO
Borgo Castello, 13 - Gorizia
Museo della Grande Guerra, Museo della Moda e delle Arti Applicate, Collezione Archeologica.
Mostra “Vent’anni del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia”.
Orario di apertura dalle 9.00 alle 19.00 (sono ammessi 25 visitatori per volta)
Tel: +39 0481 533926 / +39 0481 385228
@: borgocastellogorizia@gmail.com
PALAZZO ATTEMS PETZENSTEIN
Piazza Edmondo De Amicis, 2 – Gorizia
Pinacoteca.
Orario di apertura dalle 10.00 alle 18.00 (sono ammessi 30 visitatori per volta)
Tel: +39 0481 385335
@: palazzoattemspetzenstein.go@gmail.com
MUSEO DELLA VITA CONTADINA DIOGENE PENZI
Via Antonio Altan, 86 - San Vito al Tagliamento
Orario di apertura dalle 10.00 alle 18.00 (sono ammessi 30 visitatori per volta)
Tel: +39 0434 833275
@: usceri.museo.penzi@regione.fvg.it
MUSEO DELL’EMIGRAZIONE
Piazza Plebiscito, 12 - Cavasso Nuovo
Orario di apertura dalle 15.00 alle 17.00 (sono ammessi 30 visitatori per volta)
Tel: + 39 0427 77014
@: museo@comune.cavassonuovo.pn.it
GALLERIA REGIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI SPAZZAPAN
Via Marziano Ciotti, 51 – Gradisca d’Isonzo
Orario di apertura dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (sono ammessi 18 visitatori per volta)
Tel: +39 0481 960816
@: galleriaspazzapan@regione.fvg.it
Per informazioni e visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
ApritiModa / Ingresso e visite guidate gratuite al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia
Sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020 in occasione della manifestazione nazionale ApritiModa sarà possibile visitare con ingresso gratuito il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.keyboard_arrow_right
Dal 2017, "ApritiModa" per un week end all’anno porta il pubblico alla scoperta dei luoghi più nascosti e segreti del mondo della moda, là dove si nascondono la creatività, il genio e il nostro saper fare, la massima espressione del Made in Italy.
Quest’anno anche il Museo della Moda di Gorizia partecipa al progetto inserendo nel percorso le Case Dornberg, Tasso e Formentini a Borgo Castello, al cui interno si trovano incredibili collezioni di abiti, gioielli, guanti e borsette dal ‘700 al ‘900. Una sezione del Museo è dedicata alle attività artigianali della tradizione, dalla bottega del calzolaio al cappellaio fino alla tradizione del merletto a fuselli, prezioso ornamento goriziano del seicento. Righe, quadri e fiori il fil rouge tematico dell’esposizione.
Durante le due giornate si potrà inoltre prendere parte a visite guidate gratuite a numero chiuso e su prenotazione. Per partecipare è necessario prenotare la visita al Museo, utilizzando il form presente al seguente link https://apritimoda.it/.../museo-della-moda-e-delle-arti.../.
Una volta effettuata la prenotazione e avvenuta la registrazione, l’utente può modificare i propri dati e le prenotazioni sino a 48 ore prima dell’evento. L’iniziativa è totalmente gratuita pertanto è gradita l’immediata comunicazione di modifica e/o disdetta della partecipazione.
Durante la visita sarà necessario rispettare le misure di sicurezza anti covid-19. -
Buon compleanno a Roberto Capucci!
Anche l'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia si unisce agli auguri per i 90 anni dello stilista scultore della seta.keyboard_arrow_right
E’ un legame di vecchia data, quello tra ERPAC FVG e Roberto Capucci. Un rapporto consolidato nel tempo attraverso diverse collaborazioni, tra cui le molte mostre sulle sue collezioni organizzate nel nostro Museo della Moda e delle Arti Applicate e l’accordo del 2017, grazie al quale la sede operativa della Fondazione Capucci è stata spostata nel complesso di Villa Manin di Passariano, dove sono conservati i numerosi abiti scultura e le decine di migliaia di disegni, bozzetti di alta moda e materiale fotografico.
In questa giornata omaggiamo il Maestro con le immagini delle mostre a lui dedicate. -
Pronti, via! I musei e le mostre di Erpac riaprono al pubblico
Pronti, via! I musei e le mostre di Erpac riaprono finalmente al pubblico. Solo nei giorni feriali e con i protocolli anti-Covid garantiti. Una ripartenza che arriva dopo una sospensione di ben tre mesi e che è legata al passaggio della nostra regione da arancione a gialla.keyboard_arrow_right
Si comincerà martedì 2 febbraio con la riapertura di “Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters”, mostra organizzata da Erpac al Magazzino delle Idee di Trieste, inaugurata lo scorso 31 ottobre e sospesa dopo una sola settimana per l’emergenza sanitaria. Prorogata fino al 2 maggio, l’esposizione vede il noto attore John Malkovich immortalato dall’obiettivo del fotografo americano Sandro Miller, in sessantuno ritratti a colori e in bianco e nero, ispirati dai grandi maestri della fotografia. Aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.
Sempre martedì 2 febbraio, a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia riaprirà anche “Vienna 1900. Grafica e design”, mostra prorogata fino al 28 aprile, in cui si ripercorrono le forme d'arte che caratterizzarono molti artisti della “Secessione viennese”, in particolare Josef Maria Auchentaller, nato a Vienna ma che trascorse buona parte della vita a Grado, dove morì nel 1949. Aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
E mercoledì 3 febbraio ripartirà anche “Plurima. Galleria d’arte Udine/Milano 1973-2012”, fino al 14 marzo alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo. Un’esposizione che Erpac ha voluto dedicare all’attività della galleria d’arte “Plurima”, attiva fra il 1973 e il 2012 a Udine e Milano. Aperta dal mercoledì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Riaprono i battenti anche le altre sedi gestite da Erpac, come il Museo della Grande Guerra e il Museo della Moda di Borgo Castello a Gorizia (aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19), il Museo della Vita Contadina di San Vito al Tagliamento (aperto dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13) e il Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo (aperto dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16; il venerdì dalle 9 alle 12). -
Giornata Internazionale dei Musei
Giornata Internazionale dei Musei - Ingresso Gratuitokeyboard_arrow_right
Oggi martedì 18 maggio si celebra la Giornata Internazionale dei Musei 2021. Per l’occasione, l'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia propone l'ingresso gratuito nella sede del Museo della Grande Guerra e del Museo della Moda e delle Arti applicate di Borgo Castello a Gorizia. -
L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone
Attenzione: la mostra è stata prorogata fino al 5 maggio.keyboard_arrow_right
Si inaugura il 13 settembre alle ore 18 la mostra L’atelier dei fiori, con la partecipazione straordinaria del maestro Roberto Capucci, uno dei padri fondatori della moda italiana e figura di straordinario rilievo nel panorama artistico e culturale. L’evento, dopo l’esordio a Villa Manin (marzo - maggio 2018) è la seconda tappa di un percorso itinerante sotto la regia dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Roberto Capucci. Se a Villa Manin la cornice era quella floreale della manifestazione “Il giardino del Doge” e degli spazi espositivi appena inaugurati, a Gorizia la cornice è quella del Museo della Moda e delle Arti Applicate.
L’infinità delle forme e dei colori del mondo vegetale affascina l’uomo dall’inizio dei tempi, rappresentando al contempo una fonte di ispirazione artistica molto frequentata e particolarmente vocata a stabilire collegamenti trasversali e interazioni tra le arti.
Dal regno di Flora Roberto Capucci ha tratto sovente ispirazione, a volte esplicita fin dal nome delle sue creazioni, come Bocciolo di rosa, Calla, Tulipano o Bouganville, e perseguita con evidenti affinità di forma. Altre volte il fiore si posa sulla superficie del vestito, costellando l’intero capo (Primavera, ispirato a Botticelli) oppure una parte, come il corpino di un poetico abito da sposa, o magari dei dettagli, come scollo e maniche del sontuoso abito da sera viola appartenuto a Valentina Cortese.
Massimo Gardone si accosta al mondo floreale con l’obiettivo fotografico e una sensibilità raffinatissima. Delle corolle evidenzia la natura eterea, accentuata dal grafismo delle impercettibili nervature che le percorrono. Gardone del fiore cattura l’essenza, distilla la bellezza nella sua forma più pura.
La mostra nasce dall’incontro tra i fiori eterei di Massimo Gardone e quelli materici di Roberto Capucci, che si sostanziano in serici velluti, rasi e taffetas. Un incontro casuale di due sensibilità artistiche molto affini, di due linguaggi diversi che trovano nel confronto una inattesa armonia.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 19:00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della moda, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Alle radici del quotidiano II in camera
Ci sono anche i nostri Museo della Vita Contadina “Diogene Penzi” di San Vito al Tagliamento e Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia nel mediometraggio "Alle radici del quotidiano II in camera” dell'Associazione culturale Maravee. In un'unica narrazione, sei storie in sei paesi e Musei etnografici, alla riscoperta partecipata ed emozionale dei modus vivendi del passato nella camera nuziale del Friuli Venezia Giulia tra '800 e '900, attraverso un flashback della vita contemporanea.keyboard_arrow_right -
Inaugurazione mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
Si inaugura il 13 settembre alle ore 18 la mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, con la partecipazione straordinaria del maestro Roberto Capucci, uno dei padri fondatori della moda italiana e figura di straordinario rilievo nel panorama artistico e culturale. L’evento, dopo l’esordio a Villa Manin (marzo - maggio 2018) è la seconda tappa di un percorso itinerante sotto la regia dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Roberto Capucci. Se a Villa Manin la cornice era quella floreale della manifestazione “Il giardino del Doge” e degli spazi espositivi appena inaugurati, a Gorizia la cornice è quella del Museo della Moda e delle Arti Applicate.keyboard_arrow_right
L’infinità delle forme e dei colori del mondo vegetale affascina l’uomo dall’inizio dei tempi, rappresentando al contempo una fonte di ispirazione artistica molto frequentata e particolarmente vocata a stabilire collegamenti trasversali e interazioni tra le arti.
Dal regno di Flora Roberto Capucci ha tratto sovente ispirazione, a volte esplicita fin dal nome delle sue creazioni, come Bocciolo di rosa, Calla, Tulipano o Bouganville, e perseguita con evidenti affinità di forma. Altre volte il fiore si posa sulla superficie del vestito, costellando l’intero capo (Primavera, ispirato a Botticelli) oppure una parte, come il corpino di un poetico abito da sposa, o magari dei dettagli, come scollo e maniche del sontuoso abito da sera viola appartenuto a Valentina Cortese.
Massimo Gardone si accosta al mondo floreale con l’obiettivo fotografico e una sensibilità raffinatissima. Delle corolle evidenzia la natura eterea, accentuata dal grafismo delle impercettibili nervature che le percorrono. Gardone del fiore cattura l’essenza, distilla la bellezza nella sua forma più pura.
La mostra nasce dall’incontro tra i fiori eterei di Massimo Gardone e quelli materici di Roberto Capucci, che si sostanziano in serici velluti, rasi e taffetas. Un incontro casuale di due sensibilità artistiche molto affini, di due linguaggi diversi che trovano nel confronto una inattesa armonia. -
ApritiModa
In occasione di ApritiModa, sabato 23 e domenica 24 ottobre, l’ingresso al Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia sarà gratuito!keyboard_arrow_right
Durante la manifestazione, alle 10 e alle 16, sarà possibile partecipare a visite guidate gratuite, per un massimo di 15 persone e su prenotazione
telefonando al numero 348 1304726 oppure scrivendo a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Dal 2017 ApritiModa per un week end all’anno porta il pubblico alla scoperta dei luoghi più nascosti e segreti del mondo della moda, là dove si nascondono la creatività, il genio e il nostro saper fare, la massima espressione del Made in Italy.
Anche quest’anno il nostro Museo della Moda di Gorizia partecipa al progetto inserendo nel percorso le Case Dornberg, Tasso e Formentini a Borgo Castello – che sovrastano il cuore della città – al cui interno si trovano incredibili collezioni di abiti, gioielli, guanti e borsette dal ‘700 al ‘900. Una sezione del Museo è dedicata alle attività artigianali della tradizione, dalla bottega del calzolaio al cappellaio, fino alla tradizione del merletto a fuselli, prezioso ornamento goriziano del Seicento. Righe, quadri e fiori il fil rouge tematico dell’esposizione.
L’ingresso alla Museo potrà avvenire previa esibizione del Green Pass o di un documento che attesti un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. -
Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline
Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsolinekeyboard_arrow_right
PROROGATA AL 30 MAGGIO 2023
Museo della Grande Guerra, della Moda e delle Arti Applicate
Borgo Castello 13 – Gorizia (GO)
Dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19
lunedì: chiuso
Ogni prima domenica del mese ingresso gratuito
APERTURE STRAORDINARIE
MARTEDì 25 APRILE DALLE 9 ALLE 19
LUNEDì 1° MAGGIO DALLE 9 ALLE 19 - INGRESSO CON BIGLIETTO RIDOTTO
Visite guidate alla mostra ogni sabato e domenica alle ore 17.30.
La prenotazione alla visita guidata è consigliata scrivendo a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it oppure telefonare al numero +39 348 1304726
Per informazioni:
+39 0481 385228
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE.
L'UTILIZZO DELLE MASCHERINE E' CONSIGLIATO.
BIGLIETTI D'INGRESSO
(biglietto unico per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6 euro
Biglietto ridotto: 3 euro (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto prevede l’ingresso per il Museo della Grande Guerra, il Museo della moda, la Collezione Archeologica ed eventuali mostre in corso nella stessa sede.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7 euro, ridotto 4 euro.
Nel 2017 le Madri Orsoline lasciavano Gorizia, dopo avere inciso in modo significativo sulla vita spirituale, culturale e civile del Goriziano per quasi tre secoli e mezzo. Il patrimonio del monastero, però, conservato pressoché intatto malgrado due conflitti mondiali, non ha lasciato la città, grazie al concorso delle principali istituzioni attive sul territorio. L’archivio storico del monastero è oggi conservato e consultabile all’Archivio storico dell’Arcidiocesi di Gorizia; manoscritti appartenenti alla biblioteca sono stati acquistati dalla Biblioteca Statale Isontina. L’ERPAC FVG – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia ha invece acquistato la quadreria, un importante corpus di incisioni settecentesche, i mobili della sacrestia dell’antico monastero, insieme a un patrimonio tessile decisamente unico. Questo infatti spazia dai paramenti sacri più sontuosi, rutilanti di oro e argento, alle più umili – ma sempre impeccabili – testimonianze dei lavori manuali, quelli che si definivano “lavori donneschi”, che le monache praticavano e insegnavano alle proprie allieve. Sì, perché la cifra distintiva delle Orsoline risiedeva proprio nella vocazione all’insegnamento, attività praticata durante tutto l’arco cronologico della loro lunga, operosa permanenza in città.
Nella sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia, un programma di mostre - che si è aperto il 30 novembre 2021 per proseguire fino alla primavera del 2023 - consentirà di scoprire i settori del patrimonio culturale delle Orsoline acquistato da ERPAC FVG. Fulcro delle manifestazioni sarà il 2022, 350° anniversario dell’arrivo delle prime monache in città.
Tutto ebbe inizio nel 1672
Il 24 marzo 1672 una lettera del Nunzio apostolico a Vienna, monsignor Mario Alberizzi, fonda ufficialmente il monastero di Sant’Orsola di Gorizia quale filiazione di quello delle Orsoline viennesi. L’atto, che ha l’appoggio della corte austriaca, è frutto dell’iniziativa di molti: si attivano i Gesuiti, e così la nobiltà locale; le sorelle goriziane Maria e Anna Bonsi mettono a disposizione la propria casa, nei pressi del convento di Santa Chiara. Lasciata Vienna con il Placet ottenuto da Wilderich von Walderdorff, allora principe vescovo di Vienna, il gruppo delle sei fondatrici, guidato dalla superiora Caterina Lambertina Pauli-Stravius e dalla prefetta Angela Aloisia, entrambe provenienti da Liegi, raggiungono Gorizia l’8 aprile 1672.
Un respiro europeo: case “madri” e “figlie”
La Compagnia di Sant’Orsola era stata fondata a Brescia, nel 1535, da sant’Angela Merici. Distinte dal desiderio di conciliare vita contemplativa e impegno sociale, le Orsoline si dedicano all’educazione delle ragazze. Si diffondono rapidamente in Italia e in Francia, dove dal primo Seicento osservano la clausura, ma possono aprire scuole aperte ad alunne esterne. Dalla Francia si espandono nelle Fiandre e nei paesi di lingua tedesca, attraverso congregazioni di monasteri, autonomi l’uno rispetto all’altro, ma legati dalla comune provenienza. Dal monastero di Bordeaux (1618) deriva quello di Liegi (1622), che genera il monastero di Colonia (1639) e quello di Praga (1655). Orsoline provenienti da Liegi, Colonia e Praga (tra loro Caterina Lambertina Pauli-Stravius, che a Gorizia diverrà superiora) fondano il monastero di Vienna (1660), da cui derivano quelli di Klagenfurt (1670), Gorizia (1672), Bratislava (1676), Linz (1679) e Graz (1686), che Vienna istituisce con l’apporto di Gorizia.
A loro volta Klagenfurt dà vita al monastero di Salisburgo (1695), Bratislava a quello di Varaždin (1703), mentre da Gorizia emanano Lubiana (1702) e Cividale (1843).
Il monastero di Gorizia
La casa in cui le religiose fondatrici sono accolte si rivela da subito insufficiente. La priora s’impegna a ricercare una sede più adatta, che trova ai piedi del colle del Castello. Acquistata la casa Volante, dotata d’orto e cortile interno, la comunità vi si stabilisce già il 9 agosto del 1672. Nel 1675 si acquista la casa contigua e nel 1678 inizia la ristrutturazione degli stabili. I lavori, diretti dai capimastri lombardi Giovanni Battista e Pietro Giani, si protrarranno fino al 1685, interrompendosi nel 1682 a causa dell’epidemia di peste che colpisce la città. La costruzione della chiesa aperta al culto pubblico termina nel 1683, l’anno successivo è ultimato il campanile. L’area occupata dal monastero si amplia progressivamente, fino a occupare la vasta area compresa tra la contrada dei Macelli (oggi via Morelli) e l’odierna via delle Monache, sulla quale s’affaccia la chiesa. Il complesso viene così a raccordare il nucleo antico della città, ai piedi del Castello, con i settori di nuova espansione, al di là del Travnik (l’odierna piazza della Vittoria).
L’ente diviene proprietario di un vasto patrimonio fondiario, nato da donazioni e dalle doti delle religiose, reclutate fino all’Ottocento solo presso famiglie nobili, ampliato e concentrato mediante una serie di acquisti e permute, documentate dalle carte conservate fino a oggi nell’archivio del monastero.
Data al 1904 la definitiva aggregazione del monastero goriziano all’Unione romana che, esito di una riforma dell’organizzazione delle Orsoline avviata negli anni finali dell’Ottocento, riunisce tutti i monasteri sotto un’unica superiora generale, con sede a Roma. Riveste tale carica, dal 1910 al 1926 madre Angela Lorenzutti, già maestra delle novizie a Capriva e dal 1928 alla morte, nel 1933, superiora a Gorizia.
Una vocazione per l’insegnamento
Fin dalla sua istituzione nel XVI secolo, la Compagnia di Sant’Orsola riserva una particolare attenzione alla pratica educativa, non solo quella rivolta al suo interno, ovvero verso le religiose, ma anche e soprattutto verso l’esterno, verso coloro che avrebbero continuato a vivere nel secolo. Un’attività educativa specifica e attiva, destinata in origine alle donne che, per qualche tratto, può essere vista come parallela a quella tutta maschile dei Gesuiti, anche se condotta su livelli diversi.
Le Orsoline, subito dopo la fondazione del proprio monastero a Gorizia nel 1672, attivano qui un "educandato" ovvero un convitto aperto anche ad allieve non destinate alla vita monastica, e una vera e propria scuola rivolta all’esterno. Le due istituzioni sono però ben distinte: le educande infatti devono vivere lontane dal contatto con il mondo e dalle sue corruzioni. Dalle cronache del monastero apprendiamo come l’apertura in particolare della scuola riscontri fin da subito un grandissimo successo: «vi erano circa cento figliuole, e se il sito fosse stato maggiore, ne avrebbero pigliate assai più». La scuola accoglie fanciulle di età e condizione sociale molto diverse; l’educazione impartita comprende pratiche di pietà e catechismo, leggere e scrivere, oltre ai lavori femminili. Le convittrici, col tempo, aiutano le madri nella scuola esterna.
L’attività educativa del monastero attraversa i secoli, adeguandosi all’evoluzione della legislazione asburgica e consolidando la fama della qualità del proprio insegnamento. La riconosciuta utilità sociale del monastero lo preserva dalle soppressioni giuseppine e dalle occupazioni napoleoniche.
La prima guerra mondiale porta delle conseguenze pesanti: l’edificio che per secoli ha ospitato le religiose e la loro scuola deve essere abbandonato, e viene trovata una nuova sistemazione nella Villa Ceconi, cui viene aggiunta una nuova ala. Continua l’azione educativa delle Orsoline che, adeguandosi alle nuove esigenze normative, mantengono sempre viva l’attenzione verso la scuola di base.
Nel secondo dopoguerra l’attenzione delle Madri Orsoline verso l’istruzione scolastica si concretizza a lungo nell’asilo, nella scuola elementare, nella scuola media, e anche nella scuola magistrale parificata, che preparava le maestre d’asilo e che termina la propria attività nel 1990.
Le carte dell’archivio delle Madri Orsoline conservano la memoria di queste molteplici realtà fino al presente, consentendo di ripercorrere la vita di un istituto che ha accompagnato per più di tre secoli la crescita di Gorizia e, in particolare, quella di tante donne goriziane.
L’annuncio, nel 2013, della chiusura della scuola primaria, collegata al trasferimento da Gorizia della comunità delle Orsoline, ha visto la nascita, a opera di alcune insegnanti laiche già in servizio all’istituto, della scuola primaria paritaria “Sant’Angela Merici” che, gestita da Abimis - Società Cooperativa Sociale Onlus, opera a tutt’oggi. Le Orsoline lasceranno la città nel 2017, salutate dalla Chiesa goriziana con un solenne Te Deum di ringraziamento.
Il percorso espositivo
SALA 1 Immaginando un monastero femminile dei secoli passati, si potrebbe essere indotti a pensare a un luogo astratto dal mondo esterno. Non è certo il caso del monastero goriziano di Sant’Orsola, per diversi ordini di considerazioni che in mostra vengono presentati.
La provenienza stessa delle prime Orsoline dal nord Europa e la rete dei monasteri che vengono via via fondati a ritmo serrato testimoniano di un respiro europeo. Centroeuropeo si mantiene il contesto di riferimento per almeno il primo secolo di storia, in cui sono attestate provenienze delle monache dai territori dell’impero asburgico (Vienna, Salisburgo, Linz, Klagenfurt, Lubiana, Graz, Trieste), ma anche dalla vicina Serenissima (Venezia, Vicenza). Nel monastero, a testimonianza del suo prestigio, sono rappresentate alcune tra le famiglie aristocratiche più cospicue: Lantieri, Coronini, Edling, Cobenzl, Delmestri, Attems, Herberstein, Rabatta, Prata…
L’insegnamento è una delle modalità con cui si realizza il contatto tra l’ambiente monastico e l’ambiente circostante: subito dopo la fondazione del proprio monastero a Gorizia nel 1672, le Orsoline attivano qui sia un "educandato", un convitto aperto anche ad allieve non destinate alla vita monastica, che una vera e propria scuola rivolta all’esterno. La scuola accoglie fanciulle di età e condizione sociale molto diverse; l’educazione impartita comprende pratiche di pietà e catechismo, aritmetica, musica, canto e materie destinate ad affinare le doti necessarie al governo di una casa e alla vita sociale. Si insegnano infine i lavori cosiddetti “donneschi”, che educano alla concentrazione, alla pazienza, alla bellezza e, non da ultimo, alla preghiera. Il cucito, il ricamo e il merletto coroneranno poi la vita delle fanciulle più fortunate come elegante passatempo, ma forniranno a quelle dei ceti più umili capacità professionali estremamente utili per una eventuale autosufficienza nel mondo che le attende, spesso difficile e aspro.
Una serie di immagini provenienti dall’archivio del monastero, ora custodito dall’Archivio storico dell’Arcidiocesi di Gorizia, mostra alcune delle molte classi scolastiche succedutesi nel tempo: spesso le bambine esibiscono i frutti del loro lavoro, come gli imparaticci di ricamo. In centro sala, una sorta di Wunderkammer a forma di croce racchiude campionature delle lavorazioni praticate in monastero, insieme a manuali, attrezzi, filati.
SALA 2 Dal mondo esterno e dall’ambiente di provenienza le monache portano usanze e mode del mondo laico, anche sotto forma di tessuti e abiti in dote. Nei secoli passati i tessuti, di produzione manuale e dotati di pregio intrinseco dato dall’uso di filati preziosi quali seta, oro e argento, conoscevano molte vite. Molto frequente era la trasformazione da abito femminile a parato ecclesiastico, come didatticamente si illustra in mostra. In proposito, la tradizione orale delle monache, messa per iscritto nel “Manoscritto della sacrestana” del 1956, riporta per il parato più spettacolare del monastero, non a caso dedicato a Sant’Orsola, l’illustre provenienza del ricamo da “un manto dell’Imperatrice Maria Teresa donato ad una damigella che venne in convento per farsi religiosa, ma non fece professione perché il Capitolo non l’accettò”. In mostra il parato di Sant’Orsola è accostato a un ritratto di Maria Teresa, opera di Scuola di Martin van Meytens, inserito nella monumentale cornice dorata, con stemma della Contea di Gorizia, del 1749, capolavoro di Antonio Prestinti e Francesco Lampi (NB: cornice e dipinto già appartenevano alle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia).
Nel caso di tessuti di provenienza laica, è sintomatica l’assenza di simbologia religiosa: a questo potevano poi surrogare le monache, eccellenti ricamatrici. Il loro repertorio decorativo veniva in primis dalle Sacre scritture, ma non era certo estraneo alle mode del momento. In ambito vegetale, ad esempio, rosa, giglio e garofano, come anche mela e melagrana, costituivano riferimenti simbolici molto chiari, mentre tulipano e peonia rappresentavano un portato della generale fascinazione delle arti decorative europee tra Sei e Settecento per l’Oriente, sia vicino che lontano.
Deriva da un tessuto francese alla moda del primo quarto del Settecento una splendida pianeta gialla con motivo a pizzo, cui si affianca, per analogia stilistica, lo straordinario “Pizzo Coronini”, proveniente dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, unico prestito presente in mostra.
Parlano degli influssi che dall’esterno filtravano in monastero anche i modelli a stampa per ricamo provenienti da Augsburg e cartoni da ricamo e da merletto provenienti da Venezia. A Chioggia e in Carniola si acquistavano poi trine che dovevano fungere da prototipo per il laboratorio monastico, in aggiunta ai merletti fiamminghi a fuselli, la cui lavorazione le Orsoline avevano introdotto in città.
SALA 3 Ma qual era il mondo esterno immaginato dalle monache? È ben esemplificato da una ricca serie di cartoni da ricamo o arazzo settecenteschi realizzati all’interno del monastero con grande fantasia: ai più prevedibili modelli per paramenti sacri o scene tratte dalle Sacre scritture si affiancano soggetti laici con palazzi e giardini recintati, dame, cavalieri, concerti, passeggiate in carrozza, scene di caccia e scenette arcadiche con pastori o giardinieri.
Con il mondo esterno le Orsoline si relazionano anche per il tramite del loro laboratorio, che realizza ricami e merletti non solo per uso interno, ma anche per una committenza esterna, sia ecclesiastica che laica, come documentano i cartoni da ricamo settecenteschi del laboratorio. Un modello per dalmatica porta il riferimento a “2 Pianette delli Padri Carmelitani”, verosimilmente quelli del monastero della Castagnavizza; diversi poi sono i modelli da ricamo per capi laici: non solo quelli a stampa provenienti da Augsburg, ma anche quelli creati in monastero e concernenti sottomarsine maschili, capi femminili come pettorine, bustini, borse, cuffie, fazzoletti oppure elementi d’arredo come schienali e sedute di sedie e divanetti.
SALA 4 Trionfo barocco! Nell’ultima sala del percorso espositivo si concentrano alcuni tra i paramenti sacri più belli usciti dal laboratorio delle Orsoline, allestiti sullo sfondo di gigantografie di dettagli della lavorazione, che ne fanno comprendere l’assoluta perfezione. Paramenti e allestimento mirano a colpire il visitatore con la forza del colore e lo scintillio dell’oro e dell’argento, alludendo all’esperienza - mistica ed estetica - prodotta dalla visita a una chiesa barocca.
Facebook: @museiprovincialidigorizia
Instagram: @museigorizia
E-mail: musei.erpac@regione.fvg.it
Sito Web: www.musei.regione.fvg.it -
Gioiello e Progetto - Dalla forma piana alla tridimensione
Gioiello e Progetto – dalla forma piana alla tridimensionekeyboard_arrow_right
6 dicembre 2021 – 6 marzo 2022
Le sale del Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia ospitano fino al 6 marzo 2022 la mostra “Gioiello e Progetto – dalla forma piana alla tridimensione”.
L’esposizione racconta la recente sperimentazione progettuale di Roberto Zanon, docente di Design all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una serie di gioielli caratterizzati da una metodologia di progettazione che parte dal taglio di una superfice piana per arrivare ad una forma tridimensionale significante.
Sono esposti quarantatré modelli di gioielli, principalmente anelli, ma anche una serie di collane, alcuni bracciali ed una coppia di orecchini tutti realizzati utilizzando materiali “poveri” ed “alternativi” quali cartoncino, feltro, gomma eva e pva. Oggetti modesti dal punto di vista del valore del materiale, ma esuberanti nelle forme e densi di significato per il messaggio che ognuno di essi intende trasmettere.
In parallelo all’esposizione è disponibile nel bookshop del Museo il libro-catalogo: “Gioiello e Progetto. Approfondimento metodologico sulla forma topologica significante” (Cleup). Il volume, a firma di Roberto Zanon, oltre a introdurre i gioielli presenti in mostra con un commento critico, è accompagnato da una serie di interventi di studiosi (Bianca Cappello, Paolo Lesti, Giuliano Lombardo, Edoardo Malagigi, Alessandra Zabbeo, Pietro Zennaro) che hanno interagito con le sollecitazioni dei gioielli esposti nella mostra e documentati nel libro.
Dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19
Per informazioni:
+39 0481 385228
Per prenotazioni e visite guidate:
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Tel.: +39 348 1304726
Biglietti d'ingresso (biglietto unico per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6 euro
Biglietto ridotto: 3 euro (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto prevede l’ingresso per il Museo della Grande Guerra, il Museo della moda, la Collezione Archeologica ed eventuali mostre in corso nella stessa sede.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7 euro, ridotto 4 euro. -
Orari festività natalizie
In occasione delle prossime festività natalizie, le mostre organizzate da Erpac FVG – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia - saranno aperte nei seguenti giorni e orari.keyboard_arrow_right
A Gorizia la mostra “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”, al Museo della Moda e delle Arti applicate (Borgo Castello 13): dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19; lunedì chiuso; 25 dicembre chiuso; aperture straordinarie 24 dicembre dalle 9 alle 13, 26 dicembre dalle 9 alle 19, 1° gennaio dalle 13 alle 19, 6 gennaio dalle 9 alle 19.
Ingresso gratuito fino al 31 dicembre 2021
INFO: +39 0481 385228, musei.erpac@regione.fvg.it
A Gradisca d’Isonzo, la mostra “Spazzapan. Il fondo Milva Biolcati/Maurizio Corgnati”, alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan (via Ciotti 51): dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; lunedì e martedì chiuso; 25 dicembre chiuso; aperture straordinarie 24 dicembre dalle 10 alle 13, 26 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, 1° gennaio dalle 15 alle 19, 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Ingresso gratuito fino al 13 marzo 2022
INFO: +39 0481 960816, galleriaspazzapan@regione.fvg.it
Di seguito le aperture delle altre sedi espositive.
Museo della Grande Guerra di Gorizia: 24 dicembre dalle 9 alle 13, 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 9 alle 19, 31 dicembre dalle 9 alle 13, 1° gennaio dalle 13 alle 19, 6 gennaio dalle 9 alle 19.
Ingresso gratuito fino al 31 dicembre 2021.
INFO: +39 0481 385228, musei.erpac@regione.fvg.it
Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia: 24 dicembre dalle 10 alle 13, 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 10 alle 18, 31 dicembre dalle 10 alle 13, 1° gennaio dalle 13 alle 18, 6 gennaio dalle 10 alle 18.
Ingresso gratuito fino al 31 dicembre 2021.
INFO: +39 0481 385335, musei.erpac@regione.fvg.it
Museo della Vita contadina di San Vito al Tagliamento: 24 dicembre dalle 9 alle 13, 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 10 alle 18, 31 dicembre dalle 9 alle 13, 1° gennaio dalle 13 alle 18, 6 gennaio dalle 10 alle 18.
Ingresso gratuito.
INFO: +39 0434 833275, musei.erpac@regione.fvg.it, museo.diogene.penzi@regione.fvg.it
Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo: 24 dicembre dalle 10 alle 13, 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, 31 dicembre dalle 10 alle 13, 1° gennaio dalle 15 alle 17, 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
Ingresso gratuito.
INFO: +39 0427 77014 , musei.erpac@regione.fvg.it, museo@comune.cavassonuovo.pn.it -
Visite guidate alla mostra "Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline"
A gennaio partono le visite guidate alla mostra “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”.keyboard_arrow_right
Per tutto il mese di gennaio, ogni sabato e domenica alle 16.00 sarà possibile ammirare gli splendidi ricami delle Madri Orsoline accompagnati dalle nostre guide.
Prenotazione obbligatoria, per un massimo di 15 persone, scrivendo una mail a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it oppure telefonando al numero 348 1304726.
Ingresso a pagamento, visita guidata gratuita.
Museo della Moda e delle Arti applicate
Borgo Castello 13 - Gorizia -
Ingresso gratuito ai Musei Provinciali di Gorizia
L’ingresso alle sedi museali goriziane (Borgo Castello 13 e Palazzo Attems Petzenstein) sarà gratuito neikeyboard_arrow_right
giorni 22-23 settembre (Giornate europee del patrimonio) e 27-30 settembre (Gusti di frontiera).
In occasione delle Giornate europee del patrimonio l’offerta di visite guidate gratuite è concentrata a Borgo Castello con un doppio appuntamento.
22 e 23 settembre:
• h 11.00 L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone
• h 16.00 Museo della Grande Guerra e mostra Gli alberi di San Martino del Carso
Per Gusti di frontiera, invece, l’offerta di visite guidate gratuite si concentra su Palazzo Attems Petzenstein dove sarà in corso una nuova mostra.
27, 28, 29 e 30 settembre:
• h 16.00 Sogni di latta… e di cartone. Tabelle pubblicitarie italiane. 1900-1950 -
Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni
Museo della Grande Guerra, della Moda e delle Arti Applicatekeyboard_arrow_right
Borgo Castello 13 – Gorizia (GO)
Dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19
lunedì: chiuso
Ogni prima domenica del mese ingresso gratuito
APERTURE STRAORDINARIE
MARTEDì 25 APRILE DALLE 9 ALLE 19
LUNEDì 1° MAGGIO DALLE 9 ALLE 19 - INGRESSO CON BIGLIETTO RIDOTTO
VENERDì 2 GIUGNO DALLE 9 ALLE 19
Visite guidate alla mostra ogni sabato e domenica alle ore 17.30.
La prenotazione alla visita guidata è consigliata scrivendo a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it oppure telefonare al numero +39 348 1304726
Per informazioni:
+39 0481 385228
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE.
L'UTILIZZO DELLE MASCHERINE E' CONSIGLIATO.
BIGLIETTI D'INGRESSO
(biglietto unico per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6 euro
Biglietto ridotto: 3 euro (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Icom; soci Coop; soci Cec).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto prevede l’ingresso per il Museo della Grande Guerra, il Museo della moda, la Collezione Archeologica ed eventuali mostre in corso nella stessa sede.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7 euro, ridotto 4 euro.
A 350 anni dal loro arrivo a Gorizia, le Madri Orsoline continuano a raccontare la loro storia. E lo fanno nonostante abbiano lasciato la città da qualche anno, più precisamente dalla fine del 2017. D’altra parte il modo in cui hanno inciso per quasi tre secoli e mezzo sulla vita spirituale, culturale e civile del territorio goriziano è stato davvero unico, forse irripetibile.
Ne è preziosa testimonianza l’allestimento inaugurato lo scorso 1° dicembre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”, uno straordinario e variopinto percorso espositivo fra tessuti ricamati, paramenti sacri, pizzi, modelli e cartoni da ricamo e da merletto, a cui dall’8 aprile – a 350 anni esatti dell’arrivo a Gorizia delle prime monache – si sono aggiunti nuovi allestimenti, in particolare un grande mobile da sacrestia settecentesco, ulteriori paramenti sacri, i cosiddetti arredi del “Giovedì Santo” e una sezione dedicata all’arte del merletto a fuselli, introdotto dalle Orsoline alla fine del ‘600. Ci saranno anche cornici digitali che spiegheranno le varie tecniche tessili utilizzate per confezionare i paramenti in esposizione (ago-pittura, ricamo su canovaccio, ricamo in oro, merletto a fuselli). -
Giornata mondiale della Creatività e dell'Innovazione
Madri Orsoline: Donne spirituali e creativekeyboard_arrow_right
Giovedì 21 aprile, alle ore 17.00, in occasione della Giornata mondiale della Creatività e dell'Innovazione, la direttrice dei Musei Provinciali di Gorizia, Raffaella Sgubin, terrà una visita guidata gratuita alla mostra dedicata alla collezione delle Madri Orsoline allestita al Museo della Moda e delle Arti applicate, Borgo Castello 13 – Gorizia.
Per partecipare alla visita guidata è richiesta la prenotazione telefonando al numero 348 1304726 oppure scrivendo una mail a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Corso specialistico dedicato all'analisi dei tessuti
Dal 16 al 28 maggio 2022 ERPAC FVG - Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia organizza un corso specialistico dedicato all'analisi dei tessuti.keyboard_arrow_right
Il corso si terrà a Gorizia nella sala Europa di Palazzo Alvarez, via Diaz 5, e sarà condotto dalla professoressa Roberta Orsi Landini, studiosa del tessuto e del costume e autrice di numerosi saggi e pubblicazioni sui tessuti storici.
Da molti anni Roberta Orsi Landini ha un ampio curriculum come curatrice del Museo del Costume di Firenze, per il quale ha realizzato diverse mostre e cataloghi. Da molti anni lavora anche sulle collezioni tessili e di costumi di Palazzo Pitti.
Tra le tante pubblicazioni, nel 2018 ha curato il catalogo della mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello”, allestita al Museo della Moda e delle Arti applicate a Borgo Castello di Gorizia.
Il corso si svilupperà in due settimane, per un totale di 80 ore di lezione. Oltre alle spiegazioni teoriche, sono previsti esercizi pratici e di riconoscimento su campioni di tessuto. Dall’identificazione delle fibre al tipo di intreccio, dalla costruzione dei tessuti semplici e complessi fino ai velluti. Infine, verrà insegnata ai partecipanti l’elaborazione della scheda tessile CIETA elaborata dal centro studi di tessuti antichi di Lione.
Le iscrizioni sono già al completo. -
Sulle tracce delle Orsoline
Passeggiata sulle tracce delle Orsolinekeyboard_arrow_right
Secondo appuntamento
Sabato 4 giugno, alle ore 10, si terrà la seconda passeggiata dedicata alla scoperta della storia delle Madri Orsoline di Gorizia.
Lungo il percorso, il presidente del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco, Vanni Feresin, racconterà quali sono stati i luoghi più significativi delle Madri Orsoline.
La passeggiata si concluderà al Museo della Moda e delle Arti applicate a Borgo Castello 13, dove si potrà seguire la visita guidata alle due mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.
Al termine della visita, si potrà degustare un aperitivo al Bar Al Museo 11 realizzato secondo il Ricettario delle Orsoline, recentemente ripubblicato da ERPAC.
L’evento è organizzato dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Centro Tradizioni di Borgo San Rocco
Ritrovo ore 10 in Piazza Vittoria
Ingresso al Museo con visita guidata: 5 euro a persona (orario indicativo 11.15)
Prenotazioni entro venerdì 3 giugno, telefonando al numero 348 1304726, oppure scrivendo a: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Sulle tracce delle Orsoline
Passeggiata sulle tracce delle Orsolinekeyboard_arrow_right
Terzo appuntamento
Sabato 2 luglio, alle ore 9, si terrà la terza passeggiata dedicata alla scoperta della storia delle Madri Orsoline di Gorizia.
Lungo il percorso, il presidente del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco, Vanni Feresin, racconterà quali sono stati i luoghi più significativi delle Madri Orsoline.
La passeggiata si concluderà al Museo della Moda e delle Arti applicate a Borgo Castello 13, dove si potrà seguire la visita guidata alle due mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.
Al termine della visita, si potrà degustare un aperitivo al Bar Al Museo 11 realizzato secondo il Ricettario delle Orsoline, recentemente ripubblicato da ERPAC.
L’evento è organizzato dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Centro Tradizioni di Borgo San Rocco.
Ritrovo ore 9 in Piazza Vittoria
Ingresso al Museo con visita guidata: 5 euro a persona (orario indicativo 10.15).
Prenotazioni entro venerdì 1° luglio, telefonando al numero 348 1304726, oppure scrivendo a: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Visita guidata con la Direttrice dei Musei Provinciali, Raffella Sgubin
Sabato 9 luglio, alle ore 16.00, non perdete l’occasione di visitare le mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni” accompagnati da una guida d’eccezione la direttrice dei Musei Provinciali, Raffaella Sgubin.keyboard_arrow_right
Museo della Moda e delle Arti applicate, Borgo Castello 13, Gorizia.
Visita guidata gratuita, ingresso a pagamento
Per informazioni telefonare al numero 0481 385228 oppure al 348 1304726 -
Sulle tracce delle Orsoline
Passeggiata sulle tracce delle Orsolinekeyboard_arrow_right
Quarto appuntamento
Sabato 20 agosto, alle ore 9, si terrà la quarta passeggiata dedicata alla scoperta della storia delle Madri Orsoline di Gorizia.
Lungo il percorso, il presidente del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco, Vanni Feresin, racconterà quali sono stati i luoghi più significativi delle Madri Orsoline.
La passeggiata si concluderà al Museo della Moda e delle Arti applicate a Borgo Castello 13, dove si potrà seguire la visita guidata alle due mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.
Al termine della visita, si potrà degustare un aperitivo al Bar Al Museo 11 realizzato secondo il Ricettario delle Orsoline, recentemente ripubblicato da ERPAC.
L’evento è organizzato dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Centro Tradizioni di Borgo San Rocco
Ritrovo ore 9 in Piazza Vittoria
Ingresso al Museo con visita guidata: 5 euro a persona (orario indicativo 10.15)
Prenotazioni entro venerdì 19 agosto, telefonando al numero 348 1304726, oppure scrivendo a: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
FAMU - Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo
Domenica 9 ottobre anche i nostri Musei partecipano alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museokeyboard_arrow_right
ERPAC, MUSEO DELLA MODA DI BORGO CASTELLO, Gorizia, Borgo Castello 13
Alle ore 11.30
Lettura fiaba IL GATTO CON GLI STIVALI (attività gratuita)
Camilla Tuzzi
IL GATTO CON GLI STIVALI
Rielaborazione della fiaba classica
Mille sono i modi in cui è stata rivisitata questa fiaba popolare della tradizione europea, il furbo e scaltro gatto protagonista della storia parlerà friulano per accorciare le distanze con la cultura del nostro territorio.
A cura di Artisti Associati Gorizia
Alle ore 16.00
Visita guidata per bambini e famiglie alle mostre "Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline" e "Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni" (ingresso ridotto, visita guidata gratuita): il racconto della storia delle Orsoline a Gorizia e i loro magnifici ricami, ricchi di fiori colorati, realizzati con tessuti speciali
Prenotazioni al numero 0481 385228, oppure al 348 1304726
ERPAC, MUSEO DELLA VITA CONTADINA SAN VITO AL TAGLIAMENTO, san Vito al Tagliamento, Via Altan 83
Alle ore 10.30
visita guidata per bambini e famiglie per conoscere e scoprire gli oggetti del Museo, che ci porteranno in un tempo antico e lontano. Attività gratuita
Prenotazioni al numero 348 1304726, oppure scrivendo a : didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Ingresso gratuito ai Musei Provinciali di Gorizia
Come ogni prima domenica del mese, anche domenica 7 ottobre 2018 le sedi museali di Borgo Castello e di Palazzo Attems Petzenstein dei Musei Provinciali di Gorizia garantiranno l’ingresso gratuito.keyboard_arrow_right
Sarà questo l’ultimo weekend utile per visitare la sezione "L'ornamento scintillante" del Museo della Moda e delle Arti Applicate (Borgo Castello, 13), che molto presto cambierà il suo allestimento per far spazio ad un nuovo stimolante tema. Ancora pochi giorni, quindi, per ammirare gli spettacolari abiti confezionati dalla maison parigina delle sorelle Callot e quelli appartenuti a Margaret Stonborough Wittgenstein, e per meravigliarsi di fronte ai vari espedienti per fare brillare le vesti, di volta in volta al chiarore delle candele, dei lumi a petrolio, a gas o, infine, della luce elettrica con paillettes, strass, perline di vetro e filati metallici.
Borgo Castello, 13 - Gorizia (GO)
Museo della Grande Guerra, Museo della Moda e delle Arti Applicate, Collezione Archeologica e mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”.
Orario di apertura dalle 9.00 alle 19.00
Palazzo Attems Petzenstein
Piazza Edmondo De Amicis, 2 - Gorizia (GO)
Pinacoteca e mostra “Sogni di latta… e di cartone. Tabelle pubblicitarie italiane 1900-1950”.
Orario di apertura dalle 10.00 alle 18.00
Alle 11.00 concerto con ingresso gratuito “Un aperitivo classico a Palazzo Attems. Emozione e razionalità”.
Alle 16.00 visita guidata gratuita alla mostra a cura di Musaeus Società Cooperativa.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: musei.erpac@regione.fvg.it -
ApritiModa
Sabato 22 e domenica 23 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale ApritiModa, il Museo della Moda e delle Arti applicate sarà aperto al pubblico con ingresso gratuito.keyboard_arrow_right
Alle ore 16 di entrambi i giorni, inoltre, ci sarà una visita guidata alle mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline e Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.
Per partecipare alla visita accompagnata prenotare al numero 0481 385228 oppure direttamente dal sito www.apritimoda.it -
Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo F@Mu 2018
Anche quest’anno torna la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo: un appuntamento annuale per invitare i bambini ed anche i loro genitori a scoprire le bellezze di tanti Musei e siti archeologici. I Musei Provinciali di Gorizia, che da qualche anno aderiscono a questa iniziativa, propongono visite guidate gratuite alla mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, che si terranno domenica 14 ottobre alle ore 12.00 e alle ore 17.00, presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate (Borgo Castello, 13).keyboard_arrow_right
Il tema di quest’anno è “PICCOLO ma PREZIOSO!”: abbiamo scelto, quindi, di puntare la nostra attenzione sui fiori, a cui spesso nessuno di noi presta attenzione, ma che hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita, soprattutto in queste giornate in cui si parla dei cambiamenti climatici che stanno colpendo il nostro pianeta. La rosa, la peonia e l’orchidea sono le protagoniste della mostra “L’atelier dei fiori”, in cui gli abiti di Roberto Capucci dialogano con le immagini di Massimo Gardone. Capucci, che ama molto i fiori e la natura, è riuscito a realizzare con la seta capolavori che ricordano nelle forme i petali e i colori dei fiori, e ha trovato nella foto di Massimo Gardone un ottimo alleato per farci cogliere alcuni dettagli degli abiti.
In occasione della Giornata, i Musei Provinciali di Gorizia propongono inoltre alle ore 16.00 una visita guidata gratuita alla mostra “Sogni di latta… e di cartone. Tabelle pubblicitarie italiane 1900-1950”, a cura di Musaeus Società Cooperativa, presso Palazzo Attems Petzenstein.
Le visite guidate alle mostre saranno gratuite con ingresso a pagamento.
Borgo Castello, 13 - Gorizia (GO)
- Museo della Grande Guerra
- Museo della Moda e delle Arti Applicate
- Collezione Archeologica
- Mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”.
Orario di apertura dalle 9.00 alle 19.00
Biglietti d'ingresso (biglietto unico per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito).
Palazzo Attems Petzenstein
Piazza Edmondo De Amicis, 2 - Gorizia (GO)
Pinacoteca e mostra “Sogni di latta… e di cartone. Tabelle pubblicitarie italiane 1900-1950”.
Orario di apertura dalle 10.00 alle 18.00
Biglietti d'ingresso:
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito).
Per chi volesse visitare sia la Pinacoteca che i musei di Borgo Castello (Museo della Grande Guerra, Museo della moda, Collezione Archeologica) comprese le mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo:
- intero 7€
- ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici -
Prima domenica del mese
In occasione della prima domenica del mese, domenica 5 marzo le seguenti sedi gestite da ERPAC FVG saranno a ingresso gratuito:keyboard_arrow_right
il Museo della Moda e della Arti applicate con le due mostre “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline”, e "Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni" (orario 9 - 19).
Visita guidata ogni sabato e domenica alle ore 17.30
Info: +39 0481 385228 / +39 348 1304726
musei.erpac@regione.fvg.it
il Museo della Grande Guerra (orario 9 – 19).
Info: +39 0481 385228 / +39 348 1304726
musei.erpac@regione.fvg.it
La Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein (orario 10 – 18).
Ogni domenica alle ore 16 visita guidata alla Pinacoteca
Info: +39 0481 385335 / +39 348 1304726
musei.erpac@regione.fvg.it
La Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan con la mostra "Sottsass/Spazzapan" (Orario 10 - 13 / 15 -19).
Info: +39 0481 960816
galleriaspazzapan@regione.fvg.it -
Festa del Santo Patrono di Gorizia - Orari Musei e Biblioteca
Giovedì 16 marzo, in occasione del Santo Patrono di Gorizia, il Museo della Grande Guerra e il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia saranno aperti con orario continuato 9 – 19.keyboard_arrow_right
La Biblioteca Provinciale resterà invece chiusa e riaprirà regolarmente lunedì 20 marzo con i consueti orari
Fino al 21 marzo, invece, la Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein sarà chiusa al pubblico per l'allestimento della nuova mostra "Italia Cinquanta Moda e Design. Nascita di uno stile". -
Musei aperti - Orari di apertura
Martedì 25 aprile e lunedì 1° maggio, i Musei Provinciali saranno aperti al pubblico con i seguenti orari:keyboard_arrow_right
A Gorizia aperti 25 aprile e 1° maggio
Museo della Grande Guerra, dalle 9 alle 19
Museo della Moda e delle Arti applicate, dalle 9 alle 19
Mostre in corso: “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” e “Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni”.
Pinacoteca Palazzo Attems Petzenstein, dalle 10 alle 18
Mostra in corso: “Italia Cinquanta Moda e Design. Nascita di uno stile”
A Gradisca d'Isonzo aperta 25 aprile
La Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Mostra in corso: "Sottsass/Spazzapan" -
Inaugurazione mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello. 1900-1950”
Sarà inaugurata martedì 20 novembre 2018 ore 18.00 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della collezione Manavello. 1900-1950”, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport dott.ssa Tiziana Gibelli e del Direttore Generale di ERPAC dott.ssa Anna Del Bianco.keyboard_arrow_right
La mostra a cura della direttrice del Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC dott.ssa Raffaella Sgubin con la collaborazione di Lydia Manavello e Roberta Orsi Landini, è interamente dedicata ai kimono prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni ’40, riflesso della volontà imperiale di occidentalizzare il Paese nelle loro fantasie ispirate ai movimenti d’Avanguardia, ai contemporanei fatti di storia e alle conquiste tecnologiche.
Un caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, ispirate alla produzione tessile occidentale caratterizzano i 40 esemplari della Collezione Manavello esposti. Non solo kimono e haori (sovrakimono), ma anche obi, stampe, illustrazioni e riviste offriranno al pubblico uno spaccato inedito e sorprendente di storia culturale.
La mostra è visitabile dal 21 novembre 2018 al 17 marzo 2019.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello. 1900-1950
Attenzione: la mostra è stata prorogata fino al 5 maggio 2019.keyboard_arrow_right
Il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia del Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC - Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, propone una mostra interamente dedicata ai kimono. Non kimono qualunque, ma quelli prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni Quaranta, pezzi che riflettono la volontà imperiale di occidentalizzare il Paese.
Così come, nel secolo precedente, il Giapponismo era deflagrato in tutta Europa, influenzando una parte significativa della produzione artistica, all’inizio del Novecento il gusto occidentale esplode in Giappone. E questa ventata di novità investe anche il capo-simbolo della tradizione: il kimono. Ai motivi tradizionali si affiancano disegni coloratissimi che richiamano, in modo puntuale, il Cubismo, il Futurismo e le altre correnti artistiche europee. C’è anche un singolare kimono che celebra il patto tripartito Roma-Berlino-Tokyo del 1940, dove la bandiera italiana è seminascosta dentro le cuciture mentre il Sol Levante e la svastica campeggiano ovunque.
Tanto è stato detto e scritto sull’Orientalismo e segnatamente sullo Japonisme, ovvero sull’influenza delle arti giapponesi su quelle europee tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, ma poco si sa ancora dell’inverso rapporto, ovvero di quel fenomeno complesso e sfaccettato che portò talune arti giapponesi ad assimilare forme e contenuti di matrice schiettamente occidentale: avvenne con la pittura, che interpretò originalmente la lezione prospettica, ed avvenne con i kimono che, più di ogni altra forma d’arte, furono influenzati dal mutamento della società giapponese del tempo trasferendone fedelmente gli effetti sul tessuto, utilizzato alla stregua di una superficie pittorica.
Tra i pochissimi musei dedicati alla moda presenti sul territorio nazionale, il Museo della Moda di Gorizia è ora anche il primo museo italiano a indagare un particolarissimo settore dell’arte, offrendo al pubblico uno spaccato inedito e sorprendente di storia culturale.
Il periodo è uno dei più complessi e travagliati della storia giapponese, ovvero quello del passaggio da stato feudale a temuta superpotenza, culminato con il secondo conflitto mondiale.
Da un punto di vista socio-culturale, il Paese del Sol Levante visse questo lasso di tempo (fine Ottocento/anni Quaranta del Novecento) con un atteggiamento conflittuale, in bilico fra il brivido delle novità provenienti da Oltreoceano ed il rassicurante attaccamento alla tradizione.
Nell’immaginario collettivo occidentale il kimono rappresenta l’icona stessa del Giappone nella sua veste suadente di raffinatezza ed esotismo. Ma pochi sanno che una cospicua parte dei kimono prodotti entro la prima metà del Novecento, cioè i kimono Meisen, sfugge decisamente a questa categoria, adottando fantasie suggerite dai movimenti d’Avanguardia (si va dalla Secessione viennese alla Scuola di Glasgow, dal Futurismo al Cubismo, dal Divisionismo all’Espressionismo astratto di Jackson Pollock), ispirate a contemporanei fatti di storia oppure ancora alle conquiste tecnologiche, in un eccitante e quanto mai sorprendente caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, anche queste ispirate alla produzione tessile occidentale.
La mostra presenta 40 pezzi, tra kimono e haori (sovrakimono), una selezione particolarmente significativa del contesto illustrato, per far conoscere al pubblico un settore della produzione tessile giapponese fino ad oggi poco esplorato. I capi in mostra sono vesti raffinate, destinate ad un ceto medio-alto, non confezionate per l’esportazione. Potevano essere apprezzate da persone di una certa cultura o anche semplicemente curiose o desiderose di apparire al passo con i tempi. Avevano certo tutte una visione: il loro Paese alla pari con le grandi nazioni del mondo, capace di assimilare le loro conoscenze, i loro costumi ma con l’orgoglio della propria diversità.
I 40 esemplari esposti, insieme a obi, stampe, illustrazioni e riviste, provengono da una importante collezione italiana, la Collezione Manavello. Tale collezione nel suo complesso è ben più numerosa, includendo capi da uomo, donna e bambino, sia tradizionali che non, oggetti e suppellettili attinenti all’abito e al suo contesto, quali calzature e accessori per capelli, oggetti per la cerimonia del tè, bambole e documentazione cartacea.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alla mostra e per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche il Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili.
Prenotazione visite guidate:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it -
Presentazione con degustazione “Omotenashi e nihonshu: l'arte del ricevere giapponese”
Il Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC propone il primo di una serie di eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”. L’evento “Omotenashi e nihonshu: l'arte del ricevere giapponese” a cura di Giovanna Coen si terrà giovedì 17 gennaio 2019 ore 17.30 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) e sarà accompagnato dalla degustazione di sake a cura di Lara Starz e Giovanna Coen.keyboard_arrow_right
Chiunque vada in Giappone non può mancare di notare la profonda cortesia e dedizione con cui i giapponesi accompagnano ogni loro gesto. La parola omotenashi esprime uno degli aspetti della cultura giapponese tra i più complessi e densi di significato. “Ospitalità” è il termine italiano che nello sforzo di traduzione vi si avvicina di più, mancando tuttavia di coglierne le profonde e radicate istanze culturali e filosofiche. Nell’omotenashi vengono definite le buone regole di ricevimento e intrattenimento degli ospiti che, ben lungi dall’essere mera deferenza nel compimento di un servigio, esprimono profonda dedizione verso l’ospite, ciò che si fa per l’ospite e con l’ospite e quindi anche verso se stessi. Esse sono una parte essenziale delle relazioni sociali in ogni ambito, più o meno formale.
La degustazione prevede:
Gekkeikan Junmai - 14,6° dal gusto persistente con note di umami, bilanciate dalla freschezza sia di aroma che di gusto. Si esalta il sapore del riso e del koiji piacevolmente ricco di acidità e di umami.
Nigiri Jo con mousse di salmone e yogurt greco.
Konishi Hiyashibori Daiginjo - super premium Gold 15°/16° della prefettura di Hyogo.
Il gusto ben bilanciato e molto elegante lo rende un candidato eccellente per essere servito a tutto pasto grazie anche al grande aroma fruttato e floreale. Al palato si presenta profondo e morbido.
Nigiri Jo con mousse di tonno e zest di lime.
Gekkeikan Nigori sake - 11° sake non filtrato, con particelle di riso in sospensione. Corpo molto cremoso, dolce, note di banana, panna, marshmallow.
Spuma di caramello salato e/o bocconcino al cioccolato gianduia.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 10€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” Contemporary Restaurant Gorizia, Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT) -
Visite guidate gratuite alle mostre “L’atelier dei fiori” e “Occidentalismo”
ERPAC - Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici organizza sabato 19 e 26 gennaio, tutti i sabati di febbraio e marzo e sabato 6 aprile 2019 alle ore 17.00 alcune visite guidate gratuite alle mostre “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” e “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13).keyboard_arrow_right
“L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
L’infinità delle forme e dei colori del mondo vegetale affascina l’uomo dall’inizio dei tempi, rappresentando al contempo una fonte di ispirazione artistica molto frequentata e particolarmente vocata a stabilire collegamenti trasversali e interazioni tra le arti.
Dal regno di Flora Roberto Capucci ha tratto sovente ispirazione, a volte esplicita fin dal nome delle sue creazioni, come Bocciolo di rosa, Calla, Tulipano o Bouganville, e perseguita con evidenti affinità di forma. Altre volte il fiore si posa sulla superficie del vestito, costellando l’intero capo (Primavera, ispirato a Botticelli) oppure una parte, come il corpino di un poetico abito da sposa, o magari dei dettagli, come scollo e maniche del sontuoso abito da sera viola appartenuto a Valentina Cortese.
Massimo Gardone si accosta al mondo floreale con l’obiettivo fotografico e una sensibilità raffinatissima. Delle corolle evidenzia la natura eterea, accentuata dal grafismo delle impercettibili nervature che le percorrono. Gardone del fiore cattura l’essenza, distilla la bellezza nella sua forma più pura.
La mostra nasce dall’incontro tra i fiori eterei di Massimo Gardone e quelli materici di Roberto Capucci, che si sostanziano in serici velluti, rasi e taffetas. Un incontro casuale di due sensibilità artistiche molto affini, di due linguaggi diversi che trovano nel confronto una inattesa armonia.
“Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”
Siamo molto informati sull’influenza che la cultura giapponese ha avuto su quella occidentale, da quando i suoi confini si sono aperti al mondo alla metà del secolo XIX: un fenomeno che ha preso il nome di Japonisme. Conosciamo lo sviluppo industriale del Giappone nell’ultimo secolo, ben poco sappiamo invece di quanto la cultura europea, aldilà dell’industria e della tecnologia, abbia influenzato quella del Sol Levante, cambiando la vita di tutti i giorni, rinnovando una raffinatissima sensibilità estetica consolidata nei secoli, senza però rinnegare i valori della tradizione.
L’oggetto che rappresenta meglio questo cambiamento, sintesi fra il passato e il futuro, è stato l’abito, la veste di tutti i giorni, il kimono. Nella prima metà del Novecento le decorazioni delle vesti giapponesi rivelano la fascinazione per le avanguardie artistiche europee, che avevano rivoluzionato la percezione e la rappresentazione della realtà e dei suoi valori. È soprattutto il Futurismo, con il suo inno alla velocità e al dinamismo, che sembra meglio incarnare la volontà del Giappone di crescere nel consesso internazionale, e che meglio rappresenta il momento storico che il Paese sta vivendo, in bilico fra passato e futuro. Nel suo taglio semplice e immutato il kimono rappresenta la tradizione, l’identità di un popolo; ma nella scelta dei motivi decorativi si rivela attento alle nuove idee estetiche europee, ispirandosi più o meno direttamente agli artisti più innovativi. L’idea futurista dell’abito come sintesi perfetta di tutte le parti, trova nei kimono della Collezione Manavello in mostra il punto di equilibrio perfetto fra passato e presente.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la Pinacoteca nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
Le mostre sono accessibili ai disabili. -
Appuntamento con Domenica In e “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
La troupe televisiva di Rai Uno “Domenica In” con la regia di Luca Bugliarello ha effettuato le riprese alla mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” in corso fino al prossimo 14 febbraio 2019 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13). Il servizio andrà in onda nel pomeriggio di domenica 20 gennaio 2019 durante la trasmissione nella quale Roberto Capucci sarà intervistato negli Studi “Fabrizio Frizzi” di Roma da Mara Venier.keyboard_arrow_right
Le sue fonti di ispirazione, le modalità con cui le sue creazioni in seta sono realizzate, gli affascinanti scenari della mostra in cui i suoi abiti ispirati ai fiori trovano nelle foto di Massimo Gardone un connubio perfetto, saranno solo alcuni dei temi che Roberto Capucci affronterà per raccontarsi.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito tutte le domeniche del mese di gennaio e febbraio 2019
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la mostra in corso nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Guerra e Moda. L'alba della donna moderna
Un percorso negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento per comprenderne le trasformazioni sociali, culturali e persino politiche attraverso i mutamenti di stile. “Guerra e moda. L'alba della donna moderna” propone infatti un'attenta analisi delle modificazioni intervenute nel modo di vestire e di concepire l'universo femminile in un momento di grandi rivolgimenti storici che hanno coinvolto l'intero scacchiere mondiale. Curata da Raffaella Sgubin in collaborazione con la Kunstbibliothek Staatliche Museen zu Berlin. La mostra si propone come un'affascinante percorso nella storia attraverso gli abiti e gli accessori femminili, sintomatici - nel loro avvicendamento – delle condizioni economiche, sociali e dei rapporti internazionali fra i vari Paesi. Innegabile infatti il doppio filo che lega il movimento delle suffragette all'affermarsi di uno stile più mascolino e pratico rispetto al complicato abbigliamento delle donne benestanti di fine Ottocento, la cui sottomissione è eloquentemente sintetizzata dalla costrizione del corsetto. Impossibile poi non tenere conto delle difficoltà materiali imposte dallo scoppio della Grande Guerra che impone abiti ancor più pratici per le donne impegnate in ruoli di soccorso come le infermiere e le crocerossine, mentre fanno la loro prima comparsa le tute da lavoro femminili per le operaie impiegate nelle industrie di munizioni. Negli anni Venti, prima dei totalitarismi che imporranno un ripristino dei ruoli femminili tradizionali, le donne manifestano un'inedita consapevolezza delle proprie capacità adottando linee di abbigliamento più morbide e tagli di capelli finora inusitati. Per approfondire e sviluppare questi aspetti, a margine della mostra si è tenuto un breve ciclo di conferenze affidate a esperte del settore: “Trasformazioni dell'occupazione femminile italiana tra fine Ottocento e Grande Guerra” curata da Ariella Verrocchio (direttrice scientifica dell'Istituto Livio Saranz); “La guerra, le donne, la moda. Tessuti e riviste” tenuta da Margherita Rosina ed Enrica Morini, storiche del tessile e della moda; “Donne in guerra e voci di donne nella grande guerra” condotta da Marta Verginella, storica e docente di Storia dell'Ottocento e Teoria della Storia all'Università di Lubiana.keyboard_arrow_right -
Conferenza “Il Giappone: l’ascesa d’una grande potenza asiatica tra Orientalismo e Occidentalismo”
La serie degli eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia, previsti dal Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC prosegue con la conferenza “Il Giappone: l’ascesa d’una grande potenza asiatica tra Orientalismo e Occidentalismo” a cura del prof. Fulvio Salimbeni che avrà luogo martedì 22 gennaio 2019 ore 17.30 presso la Sala Conferenze di Borgo Castello, 13 a Gorizia.keyboard_arrow_right
Il Giappone, dal 1633 sotto il regime Tokugava autoisolatosi dal resto del mondo, chiudendosi anche ai rapporti con la cultura e la religione europea (si veda il film "Silence"), sarà costretto ad aprirsi all'Occidente dalla squadra navale americana del commodoro Perry (1853), entrando a forza nella modernità. Nel 1868 ebbe inizio l'era Meiji, che portò alla liquidazione dei vecchi poteri feudali e all'instaurazione d'un forte governo centrale, con cui prese avvio la modernizzazione statale.
I giovani dal Giappone partirono alla volta dell'Europa e degli USA per imparare la scienza e le tecniche occidentali, trasformando in pochi decenni lo Stato in una grande potenza, capace prima di sconfiggere il declinante Impero cinese, impadronendosi dell'isola di Taiwan, poi perfino quello zarista nella guerra del 1904-05, e nel 1910 annettendo la Corea e rivelandosi ormai come una grande potenza internazionale. Nella Prima guerra mondiale, il Giappone alleato dell'Inghilterra s'impadronirà delle colonie tedesche nel Pacifico, consolidando il proprio ruolo egemonico continentale, finché negli anni Trenta, approfittando della caotica situazione della Cina, in preda a una guerra civile, la aggredirà, conquistandone ampi territori.
Il 7 dicembre 1941, attaccando la base navale USA di Pearl Harbor, il Giappone entrò nel Secondo conflitto mondiale a fianco di Germania e Italia, uscendone annientato dopo un'iniziale fase di successi, e capitolando in seguito agli attacchi atomici americani su Hiroshima e Nagasaki.
Dopo il 1945 ebbe inizio la stagione del grande sviluppo economico e industriale, che nel giro d'un paio di decenni ha reso il Giappone attuale una delle sette maggiori potenze mondiali.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
FULVIO SALIMBENI, già Docente di Storia contemporanea dell'Università degli Studi di Udine, presiede il Comitato di Trieste e Gorizia dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e quello di Trieste della Società "Dante Alighieri", è componente del consiglio direttivo dell'Accademia Europeistica del Friuli Venezia Giulia e del direttivo nazionale dell'Associazione Mazziniana Italiana, e presidente dell'Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei di Gorizia. Studioso di didattica e di metodologia della storia, di storia della storiografia, della civiltà del Risorgimento e in particolare dell'Adriatico orientale nell'età moderna e contemporanea. Autore di più di cento lavori tra monografie, contributi in atti di convegni, saggi in riviste.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici -
Roberto Capucci: la storia di una straordinaria carriera artistica nelle immagini di abiti ispirati al mondo dei fiori
L’intervista a Roberto Capucci nella trasmissione televisiva di Rai Uno “Domenica In” condotta da Mara Venier andata in onda domenica 20 gennaio 2019 è stata seguita secondo dati Auditel da oltre 2 milioni e 600 mila spettatori.keyboard_arrow_right
Lo stilista ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua straordinaria carriera artistica mentre il pubblico ha potuto ammirare alcune immagini dei suoi bellissimi e raffinatissimi abiti ispirati al mondo dei fiori in mostra fino al prossimo 14 febbraio 2019 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13).
Mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito tutte le domeniche del mese di gennaio e febbraio 2019
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la mostra in corso nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Conferenza “Rileggere l’arte occidentale attraverso i kimono”
“Rileggere l’arte occidentale attraverso i kimono” è il titolo della conferenza che Lydia Manavello, proprietaria della collezione esposta nella mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia, terrà martedì 29 gennaio 2019 ore 17.30 presso la Sala Conferenze di Borgo Castello, 13 a Gorizia.keyboard_arrow_right
L’intervento affronterà la duplicità dell'incontro fra la cultura occidentale e la cultura nipponica attraverso le tappe e le suggestioni del percorso che ha visto il kimono farsi pioniere e mediatore di un nuovo linguaggio artistico nel Giappone fra le due guerre.
Attraverso i motivi decorativi degli abiti che figurano in mostra, infatti, il visitatore entra in una sorta di “galleria d’arte contemporanea” in cui sfilano le fasi salienti dell’arte occidentale che, dall’Art Nouveau fin de siecle, attraverso la Secessione Viennese e le Avanguardie, ci conducono alla Pop Art di Roy Lichtenstein.
L’obiettivo dell’incontro, quindi, è di permettere al visitatore di capire come i kimono siano diventati una sorta di “superficie pittorica” attraverso la quale i disegnatori giapponesi hanno via via proposto le novità dell’arte occidentale, mantenendo tuttavia, ma anche rinnovando, le tradizionali e raffinate tecniche di tessitura.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici -
Presentazione del volume “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
Alla presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport dott.ssa Tiziana Gibelli e del Direttore Generale di ERPAC dott.ssa Anna Del Bianco, sarà presentato giovedì 31 gennaio 2019 ore 17.00 presso il Magazzino delle Idee (Corso Cavour, 2) a Trieste, il volume “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, a cura della dott.ssa Raffaella Sgubin direttore del Servizio Musei e Archivi Storici di ERPAC. All’evento saranno presenti Roberto Capucci e Massimo Gardone.keyboard_arrow_right
Un catalogo prezioso, che fa dialogare gli straordinari abiti di Roberto Capucci con le fotografie di Massimo Gardone, due artisti caratterizzati da un innato senso dell'astrazione che trovano una inaspettata sinergia all'interno di queste pagine, in cui le loro opere ci appaiono quasi generate dalla stessa mente creativa. I due artisti appartengono in realtà a generazioni, scuole, discipline diverse, ma sono uniti dallo stesso spirito creativo e da una grande sensibilità: in questi casi l’armonia viene spontanea.
20 fiori per 25 abiti, la cui lettura è arricchita dalle descrizioni di Enrico Minio Capucci direttore della Fondazione Roberto Capucci, e da interessanti schede botaniche di Matteo La Civita. Testi introduttivi di Raffaella Sgubin, Carla Cerutti, Francesco Messina.
La presentazione del volume invita alla visita dell’omonima mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” in corso fino al prossimo 14 febbraio 2019 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito tutte le domeniche del mese di gennaio e febbraio 2019
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la mostra in corso nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici in collaborazione con Fondazione Roberto Capucci -
Presentazione con degustazione “Dolci giapponesi, un’arte da gustare”
Gli eventi collaterali alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” proseguono nello spazio ERPAC del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) con un nuovo tema gastronomico: “Dolci giapponesi, un’arte da gustare”. Martedì 12 febbraio 2019 ore 17.30, Giovanna Coen presenterà l’argomento che sarà accompagnato dalla degustazione di ricercati tè giapponesi a cura di Patrizia Orlando e dall’assaggio di dolci di ispirazione giapponese a cura di Lara Starz.keyboard_arrow_right
I dolci tradizionali giapponesi prendono il nome di wagashi, proprio per differenziarsi dai dolci apparsi in Giappone soprattutto dopo la restaurazione Meiji, di ispirazione o fattura occidentale, che prendono invece il nome di yogashi.
I wagashi sono una splendida immagine del Giappone tradizionale: profondamente legati alla natura, sia negli elementi che nella loro confezione.
Solitamente non vengono gustati a fine pasto, ma in occasione di degustazione di tè verdi giapponesi particolarmente pregiati.
L'incontro vuole presentare la storia e le caratteristiche di questi dolci e verrà completato con una presentazione sul tè verde giapponese, diventato molto di moda anche sui nostri mercati, ma del quale si conoscono poco le svariate qualità e specie.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 20€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
E' Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia (Viale XX Settembre, 71), Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT), “Tea Time” Trieste (Piazza Benco, 3) -
Prorogata al 5 maggio la mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
Il Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici di ERPAC ha il piacere di comunicare la proroga della mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” fino a domenica 5 maggio 2019.keyboard_arrow_right
Nella sede del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13), le forme e i colori, gli abiti e le immagini, gli straordinari fiori nati dall’armonia creativa dei due straordinari artisti accoglieranno i visitatori lungo un suggestivo percorso di sensazioni ed emozioni.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Tutti i sabati di marzo 2019 ore 17.00 visita guidata gratuita alla mostra.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la mostra in corso nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Appuntamento con “Capitali d’Italia”: Gorizia e il suo patrimonio culturale
Venerdì 8 febbraio 2019 ore 21.10 su Marcopolo Tv (canale 222 del digitale terrestre), Gorizia sarà protagonista della puntata di “Capitali d’Italia”. Paolo Notari accompagnerà il pubblico alla scoperta della città, dove storia e memoria convivono, in un viaggio che mostrerà lo straordinario patrimonio culturale del luogo.keyboard_arrow_right
Il Museo della Grande Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, le mostre “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” e “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello”, in corso nella sede ERPAC di Borgo Castello 13, saranno tra le bellezze mostrate durante la trasmissione.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito tutte le domeniche del mese di gennaio e febbraio 2019
Tutti i sabati di febbraio 2019 ore 17.30 visita guidata gratuita alle mostre.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ procapite (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche la mostra in corso nella sede di Palazzo Attems Petzenstein, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
Le mostre sono accessibili ai disabili. -
Presentazione con degustazione “Nihonshu”
Quinto evento collaterale alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” dedicato al “Nihonshu”. Martedì 19 febbraio 2019 ore 17.30 presso la sede del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13), Lara Starz (Food and Beverage Manager presso “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia) proporrà ai partecipanti la degustazione di ricercati sake accompagnata dalla spiegazione tecnica delle loro caratteristiche. Un nuovo appuntamento con questa bevanda dalla storia millenaria per approfondire le origini, gli usi e i costumi della cultura giapponese.keyboard_arrow_right
La degustazione prevede:
Konishi Hiyashibori Daiginjo - super premium Gold 15°/16° della prefettura di Hyogo.
Il gusto ben bilanciato e molto elegante esaltato dall’alcol aggiunto lo rende un candidato eccellente per essere servito a tutto pasto grazie anche al grande aroma fruttato e floreale. Al palato si presenta profondo e morbido. Seimaibuai 50%.
Nigiri Jo con mousse vegetale e zest di lime.
Hatsumago Densho - Honjozo 15° ha un gusto rotondo, raffinato e corposo dovuto al metodo tradizionale di produzione Kimoto. Alla bocca ha una leggera acidità che è ben bilanciata da una dolcezza che conferisce al palato note di mandorla e crema. Seimaibuai 70%.
Nigiri jo con tofu artigianale e shichimi togarashi.
Gekkeikan Nigori sake - 11° sake non filtrato, con particelle di riso in sospensione. Corpo molto cremoso, dolce, note di banana, panna, marshmallow.
Nama Yatsuhashi - il delizioso raviolo a sfoglia croccante ottenuta da farina di riso racchiude confettura di azuki homemade.
La partecipazione alla degustazione è su prenotazione e ha un costo di 10€/persona (numero massimo di 25 partecipanti).
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: barbara.spanedda@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con “Il Vostro Eden” contemporary restaurant Gorizia (Viale XX Settembre, 71) -
Presentazione del volume “Merletti e Ricami di Wagna. Gli schemi ritrovati di Emma e Pia, maestre in guerra”
Giovedì 21 febbraio 2019 ore 17.30 presso la Sala Conferenze del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13), il Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici di ERPAC ospita la presentazione del volume “Merletti e Ricami di Wagna. Gli schemi ritrovati di Emma e Pia, maestre in guerra”. All’evento, aperto a tutta la cittadinanza con ingresso libero e gratuito, interverrà l’autrice Rosita D’Ercoli.keyboard_arrow_right
Il libro, a distanza di un secolo, ricostruisce la storia dei laboratori femminili di merletto a fuselli e di ricamo attivi nel campo degli sfollati isontini e istriani di Wagna (Stiria, Austria) durante la Prima Guerra Mondiale.
Il lavoro delle merlettaie e delle ricamatrici rivive attraverso la storia anche personale delle due maestre, Emma Kočevar e Pia Degrassi, e diventa visibile grazie alle immagini inedite di schemi e disegni che si pensavano oramai perduti.
Un ritrovamento fortuito e anni di ricerche hanno condotto Rosita D'Ercoli, maestra merlettaia, studiosa del merletto, autrice e collezionista, a svelare una storia che era stata dimenticata.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici -
Presentazione con dimostrazione di composizione di Ikebana della scuola Ohara “Dal fiore al quadro all’Ikebana: nel Giappone dello stile e della scuola Rinpa”
L’ultimo appuntamento di febbraio collaterale alla mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” avrà luogo mercoledì 27 febbraio 2019 ore 17.30 presso lo spazio ERPAC del Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13). L’evento “Dal fiore al quadro all’Ikebana: nel Giappone dello stile e della scuola Rinpa”, con ingresso libero e gratuito, sarà tenuto da Giovanna Coen che illustrerà ai partecipanti il tema e realizzerà una dimostrazione di composizione di Ikebana della scuola Ohara.keyboard_arrow_right
La scuola Rinpa è una delle più importanti scuole pittoriche giapponesi, nata nel XVII secolo, trovò con i fratelli Ogata (Korin e Kenzan) il suo massimo fulgore agli inizi del 1700.
La scuola fu nuovamente rianimata nel XIX secolo a Edo (oggi Tokyo), e la sua influenza si mantenne forte per tutto il periodo moderno, anche su pittori occidentali quali, per esempio, Klimt.
Uno dei tratti distintivi dell’arte Rinpa è la poetica delle stagioni, declinate nei loro aspetti più suggestivi, un’immagine della sacralità della natura e del concetto di impermanenza buddista.
Questi concetti sono stati ripresi dalla scuola Ikebana Ohara, che basò il nuovo stile della scuola proprio su tali opere pittoriche: altamente decorative e con l'obiettivo di catturare nella composizione le qualità e gli effetti del disegno complessivo tipico delle raffinate opere d'arte della scuola Rinpa.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
GIOVANNA COEN Responsabile Sezione Cultura dell’A.S.D. YŪDANSHA KYŌKAI- IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT). Esperta di cultura giapponese nelle sue molteplici tematiche (storia, gastronomia, società, arte) svolge sul territorio da molti anni attività mirate alla sua promozione e conoscenza.
Studia Ikebana della scuola Ohara con la Maestra Piras, Shodō (calligrafia) con il Maestro Nagayama, Aikidō con il maestro Marolla.
E' Sake Sommelier Level 3 WSET/Sake Educator.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con Associazione Sportiva Dilettantistica YŪDANSHA KYŌKAI - IWAMA AIKIDŌ - Trieste (YKIAT) -
“Gorizia Express – Alla scoperta dei tesori goriziani”
L’evento “Gorizia Express – Alla scoperta dei tesori goriziani” rientra nella campagna social globale Make Heritage Fun!, promossa da GoUNESCO, che vede coinvolti partecipanti da tutto il mondo, in quanto è indirizzata a chiunque ed è per tutti. L'idea di base è che il patrimonio non appartenga a nessuno, ma sia di tutti. Per questo motivo GoUNESCO invita tutti ad andare a esplorare il patrimonio, esso sia materiale, immateriale, naturale, culturale, sommerso; documentare l'esperienza e condividerla nei social con l’hashtag #makeheritagefun. A fine giornata si crea così una piattaforma social di condivisione delle varie esperienze in tutto il mondo e i partecipanti diventano ambasciatori del loro patrimonio.keyboard_arrow_right
La prossima data prefissata a livello globale è domenica 17 giugno 2018. In tale occasione, le associazioni hanno deciso di organizzare l’evento “Gorizia Express – Alla scoperta dei tesori goriziani”, il quale consisterà in un percorso a tappe di circa 2 km sul modello del noto programma televisivo “Pechino Express”. I partecipanti verranno suddivisi in squadre e si sfideranno in giochi, quiz e prove con punteggio fino al raggiungimento della tappa definitiva in Borgo Castello, dove verrà decretata la squadra vincitrice in base ai punti accumulati durante la gara e alla risoluzione di un quiz finale.
CONTATTI
mhfgorizia@libero.it
Rotaract Club Gorizia
Presidente: Federico Cleva
rotaractclubgorizia@gmail.com
Leo Club Gorizia
Presidente: Mauro Antonello
leoclubgorizia@tiscali.it
Club per l'UNESCO di Gorizia
Consigliere: Ilaria Scarmagnan
clubunescogorizia@gmail.com -
Prorogata al 5 maggio la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”
Il grande successo di pubblico e le molte richieste pervenute hanno spinto ERPAC e il suo Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici a prorogare fino a domenica 5 maggio 2019 la mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”.keyboard_arrow_right
Dunque, i visitatori potranno ancora godere nel Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello) della bellezza di un’esposizione tutta dedicata ai kimono prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni Quaranta, riflesso della volontà imperiale di occidentalizzare il Paese.
Nell’immaginario collettivo occidentale il kimono rappresenta l’icona stessa del Giappone nella sua veste suadente di raffinatezza ed esotismo. Ma pochi sanno che una cospicua parte dei kimono prodotti entro la prima metà del Novecento, i kimono Meisen, sfugge a questa categoria adottando fantasie suggerite dai movimenti d’Avanguardia, ispirate a contemporanei fatti di storia o ancora alle conquiste tecnologiche, in un eccitante e sorprendente caleidoscopio di colori, fantasie, tecniche di decorazione e di tessitura, anche queste ispirate alla produzione tessile occidentale.
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Tutti i sabati di marzo 2019 ore 17.00 visita guidata gratuita alla mostra.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili. -
Presentazione della mostra “Occidentalismo” al Museo d’Arte Orientale di Venezia
Giovedì 7 marzo 2019 ore 15.30, nell'ambito della Settimana di Musei, Lydia Manavello, cocuratrice con Raffaella Sgubin e Roberta Orsi Landini della mostra “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950” in corso al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13) fino a domenica 5 maggio 2019, analizzerà nella prestigiosa sede del Museo d’Arte Orientale di Venezia, la duplicità del rapporto fra la cultura occidentale e la cultura nipponica.keyboard_arrow_right
Sarà un viaggio attraverso le tappe e le suggestioni che hanno visto il kimono farsi pioniere e mediatore di un nuovo linguaggio artistico in Giappone fra le due guerre: i kimono divennero una sorta di “superficie pittorica” attraverso la quale i designer giapponesi proposero le novità dell’arte occidentale, in parte mantenendo, ma anche rinnovando, le tradizionali e raffinate tecniche di tessitura.
I motivi decorativi degli abiti della Collezione Manavello diventano una sorta di galleria d’arte contemporanea in cui si leggono le fasi salienti dell’arte occidentale dal Liberty fin de siècle all’Espressionismo astratto di Pollock e alla Pop Art di Roy Lichtenstein.
L'ingresso al Museo d'Arte Orientale di Venezia e alla conferenza sono gratuiti.
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con Museo d’Arte Orientale di Venezia -
Workshop gratuito “ECO_PRINTING base”
Il Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici di ERPAC, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Noi… dell’Arte”, organizza un workshop gratuito di “ECO_PRINTING base” al Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia (Borgo Castello, 13).keyboard_arrow_right
Sabato 16 marzo 2019 dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, la textile designer Flavia Turel farà conoscere ai partecipanti l’eco-printing (stampa naturale), tecnica di decorazione dei tessuti che prevede l’utilizzo di vegetali come fiori, foglie e radici, che in contatto con la stoffa rilasciano delle impronte, ovvero stampe colorate indelebili sulla superficie.
Durante il workshop si apprenderanno le conoscenze base per realizzare splendide stampe naturali su tessuti in lana e seta applicando le varie fasi del lavoro: dalla raccolta degli elementi erbacei al posizionamento sui tessuti, alla realizzazione delle stampe in chiaro e in scuro.
Alle ore 17, a conclusione del workshop, nella sede del Museo della Moda e delle Arti Applicate, sarà possibile seguire la visita guidata gratuita compresa nel biglietto di ingresso alle mostre “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” e “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono della Collezione Manavello 1900-1950”.
La partecipazione al workshop è su prenotazione.
Per partecipare è necessario portare i seguenti strumenti e materiali: tessuti in lana e in seta di colore neutro lavati, guanti, grembiule e forbici.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 347 1733342
@: noidellarte@libero.it
FLAVIA TUREL Textile designer diplomata in “Arte del Tessuto” all’ISA “Max Fabiani” di Gorizia nel 1983. Tante cose sa fare, tante cose l’appassionano ma il suo amore per la natura l’ha condotta a utilizzare per le sue creazioni solo materiali tessili vegetali e animali. L’interesse e la passione per le piante l’ha portata a tingere i filati con elementi erbacei, in modo da far loro recuperare il profumo del passato. Progetta e realizza corsi sul feltro, tintura naturale, tricot e crochet. Ha partecipato a numerose mostre d’arte in Italia.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio Ricerca, Musei e Archivi Storici in collaborazione con Associazione Culturale “Noi… dell’Arte” (www.noidellarte.it) -
Presentazione del volume “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
In occasione della manifestazione “Nel Giardino del Doge Manin”, che nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 marzo accoglierà nella sede di Villa Manin numerosissime iniziative e incontri dove i fiori e le piante saranno i protagonisti, sarà presentato il volume “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”.keyboard_arrow_right
Domenica 17 marzo 2019 nella Sala convegni di Villa Manin alle ore 11.00, Enrico Minio Capucci, presidente della Fondazione Capucci, e Matteo La Civita, paesaggista, dialogheranno attorno alla natura che ha ispirato l’attrazione fatale tra i due artisti, dando vita alla mostra omonima “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone” in corso fino al prossimo 5 maggio 2019 presso il Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.
L’incontro presenterà un catalogo prezioso, che fa dialogare gli straordinari abiti di Roberto Capucci con le fotografie di Massimo Gardone, due artisti caratterizzati da un innato senso dell'astrazione che trovano una inaspettata sinergia all'interno di queste pagine, in cui le loro opere ci appaiono quasi generate dalla stessa mente creativa. I due artisti appartengono in realtà a generazioni, scuole, discipline diverse, ma sono uniti dallo stesso spirito creativo e da una grande sensibilità: in questi casi l’armonia viene spontanea.
20 fiori per 25 abiti, la cui lettura è arricchita dalle descrizioni di Enrico Minio Capucci direttore della Fondazione Roberto Capucci, e da interessanti schede botaniche di Matteo La Civita. Testi introduttivi di Raffaella Sgubin, Carla Cerutti, Francesco Messina.
Mostra “L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”
Giorni e orari di apertura:
Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Tutti i sabati di marzo 2019 ore 17.00 visita guidata gratuita alla mostra.
Biglietto d'ingresso (valido per la visita alle mostre e per tutti i Musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 3€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni)
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori; tutti la prima domenica del mese
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3€ a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto consente l’ingresso alle mostre, al Museo della Moda e delle Arti Applicate, al Museo della Grande Guerra e alla Collezione Archeologica.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7€, ridotto 4€ (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni).
Per informazioni:
Tel: +39 348 1304726
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Accessibilità:
La mostra è accessibile ai disabili.
L’evento è organizzato da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Cooperativa “Agricola Monte San Pantaleone” Trieste, PromoTurismoFVG, Fondazione Roberto Capucci, con il patrocinio della Città di Codroipo, con il contributo di BCC Staranzano e Villesse -
Museo della Moda e delle Arti applicate
ORARI:keyboard_arrow_right
dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00
Chiuso lunedì
Ogni prima domenica del mese ingresso gratuito
APERTURE STRAORDINARIE
Martedì 25 aprile dalle 9 alle 19
Lunedì 1° maggio dalle 9 alle 19 - INGRESSO CON BIGLIETTO RIDOTTO
Venerdì 2 giugno dalle 9 alle 19
Ogni sabato e domenica, alle ore 17.30, è possibile seguire la visita guidata alle mostre Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline e Le Orsoline a Gorizia. Un filo prezioso lungo 350 anni previa prenotazione, scrivendo a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it oppure telefonare al numero +39 348 1304726
Per informazioni, prenotazioni e visite guidate:
+39 0481 385228
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Tel.: +39 348 1304726
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE. L'USO DELLA MASCHERINA E' CONSIGLIATO.
Biglietti d'ingresso (biglietto unico per tutti i musei con sede in Borgo Castello):
Biglietto intero: 6 euro
Biglietto ridotto: 3 euro (ragazzi tra i 18 e i 25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni; soci Coop; soci Cec; soci FAI).
Biglietto gratuito: insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; soci Icom; disabili e accompagnatori.
Biglietto scolaresche senza visita guidata: 1 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Biglietto scolaresche con visita guidata: 3 euro a persona (insegnanti accompagnatori ingresso gratuito)
Il biglietto prevede l’ingresso per il Museo della Grande Guerra, il Museo della moda, la Collezione Archeologica ed eventuali mostre in corso nella stessa sede.
Per chi volesse visitare anche Palazzo Attems Petzenstein, sede della Pinacoteca, ed eventuali sue mostre, è possibile acquistare un unico biglietto cumulativo: intero 7 euro, ridotto 4 euro.
Accessibilità:
Parziale, sono presenti barriere architettoniche.
Nato nel 1999 in seno ai Musei Provinciali di Gorizia, il Museo della Moda e delle Arti Applicate rappresenta una delle pochissime istituzioni museali italiane dedicate organicamente alla storia del tessile e del costume.
Il percorso espositivo, che si snoda tra le Case Dornberg, Tasso e Formentini, si apre con una sezione dedicata alla produzione, lavorazione e tessitura della seta, attività che nel Goriziano, parte dell’Impero asburgico fino al 1918, rivestirono grande importanza, soprattutto nel Settecento, grazie all’impulso impresso dagli imperatori Maria Teresa e Giuseppe II. Nel Goriziano si realizzavano tessuti serici semplici e di ottima qualità, come taffetas e gros de Tours, ma anche piccoli operati e splendidi damaschi. Il racconto di questa pagina di storia è affidato a campioni tessili e macchinari, tra cui spicca il monumentale torcitoio circolare da seta settecentesco risalente alla metà del XVIII secolo. Considerato il più antico del genere, si tratta di un macchinario la cui unicità consiste nel venire azionato non dalla ruota idraulica, ma da una persona che, situata al suo interno, lo deve spingere camminando all’indietro.
Il 3 dicembre 2019, in occasione del ventennale del Museo, è stato inaugurato un nuovo allestimento con una selezione delle collezioni basata su tre fili conduttori: righe, quadri e fiori. Si tratta di tre pattern che attraversano la storia del costume, cambiando connotazione e significato anche in modo radicale. Tra Sette e Novecento sono motivi decorativi amatissimi, che colorano gli abiti (e gli accessori!) di uomini, donne e bambini con diversi gradi di (in)formalità. Ne sono testimonianza i figurini di moda e i multiformi oggetti che compongono le raccolte museali. Si comincia dai campioni di tessuto (seta, naturalmente) per passare ad abiti, gioielli, merletti, cappellini, fazzoletti ricamati, borsine, parasoli.
I campioni tessili esposti sono stati selezionati secondo i tre temi guida dell’allestimento – righe, quadri e fiori, appunto – e un’installazione multimediale interattiva consente al visitatore di cimentarsi con il design tessile, creando a proprio piacimento le più svariate combinazioni.
La parte centrale dell’allestimento espone abiti scelti tra quelli con tessuti rigati e quadrettati, che vanno dal ‘700 agli inizi del ‘900. Tra i più spettacolari, gli abiti femminili di metà Ottocento, destinati a essere portati con ampie crinoline. Un’altra installazione multimediale basata su figurini di moda accompagna il visitatore in un viaggio nella storia del costume, tra interni domestici, giardini e teatri.
L’ultima parte del percorso espositivo è stata concepita da Thessy Schoenholzer Nichols come una sequenza di situazioni ispirate al tema del fiore. Si va dall’abbigliamento maschile settecentesco, più fiorito di un erbario, al parasole degli anni Venti. Tra gli abiti femminili si segnalano quelli disegnati da Maria Monaci Gallenga, con fiori ispirati alle stoffe rinascimentali, ma una parata di abiti novecenteschi fa capire quanto il tema floreale sia stato frequentato lungo tutto il secolo.
Alla fine del percorso, una pioggia di fiori crea atmosfere di pura poesia.