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Chiusura Museo dell'Emigrazione Diogene Penzi
Sabato 14 maggio il Museo dell'Emigrazione Diogene Penzi a Cavasso Nuovo resterà chiuso al pubblico.keyboard_arrow_right
ORARI:
giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00
INRESSO GRATUITO
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE. RESTA L’OBBLIGO DI UTILIZZO DI MASCHERINE CHIRURGICHE.
Per informazioni e prenotazioni:
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Tel.: +39 348 1304726 -
Chiusura Museo dell'Emigrazione Diogene Penzi
Sabato 28 maggio il Museo dell'Emigrazione Diogene Penzi a Cavasso Nuovo resterà chiuso al pubblico.keyboard_arrow_right
ORARI:
giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00
INRESSO GRATUITO
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE. RESTA L’OBBLIGO DI UTILIZZO DI MASCHERINE CHIRURGICHE.
Per informazioni e prenotazioni:
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Tel.: +39 348 1304726 -
Museo della Vita contadina Diogene Penzi
ORARI:keyboard_arrow_right
dal mercoledì al venerdì dalle 9.30 alle 13
sabato e domenica dalle 10 alle 18
Chiuso lunedì e martedì
INGRESSO GRATUITO
APERTURE STRAORDINARIE
Martedì 25 aprile dalle 10 alle 18
Lunedì 1° maggio dalle 10 alle 18
Venerdì 2 giugno dalle 10 alle 18
DAL 1° APRILE 2022, PER ACCEDERE A MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, MOSTRE, ARCHIVI, BIBLIOTECHE E ALTRI LUOGHI DELLA CULTURA NON SARÀ PIÙ NECESSARIO IL GREEN PASS RAFFORZATO, NÉ QUELLO BASE. L'USO DELLA MASCHERINA E' CONSIGLIATO.
Per informazioni e prenotazioni:
@: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Tel.: +39 348 1304726
Nato dalla febbrile e instancabile attività collezionistica di Diogene Penzi, insegnante, preside ed etnologo di vaglia, il museo a lui dedicato è allestito in una delle barchesse di Palazzo Tullio Altan, dimora gentilizia tra le più illustri del territorio sanvitese. Il complesso si fregia anche di un giardino all’italiana e di un parco rinomati per bellezza dell’impianto e ricchezza delle fioriture.
L’allestimento museale si articola su più piani e affronta il tema della vita contadina a partire da tutti gli aspetti legati al quotidiano: la famiglia, l’arredo domestico, la cucina, l’abbigliamento, per arrivare a tutte le attività destinate al sostentamento e alla produzione di reddito. L’esposizione abbina agli oggetti un ricco corredo iconografico che ne chiarisce contesto ed uso.
Il percorso si apre con ambienti domestici ricostruiti filologicamente: in primis il cuore della vita familiare, la cucina con il suo fogolâr, e la camera da letto con i pagliericci imbottiti con foglie di mais. Le ricostruzioni d’ambiente sono corredate dalle più svariate suppellettili, molte delle quali, ormai desuete, destano la curiosità dei visitatori.
Ambiti strettamente legati alla sfera della famiglia sono rappresentati dalla cura dell’infanzia e la preparazione degli alimenti. Destinate in parte all’autoconsumo e in parte alla produzione di reddito integrativo, specie “al femminile”, erano attività quali bachicoltura, filatura, tessitura, confezione di indumenti. Tra queste sezioni si distingue per ricchezza quella dedicata alla gelsibachicoltura, che espone le più svariate tipologie di bozzoli. Tra gli indumenti spiccano invece per bellezza la biancheria ricamata e gli scarpez, calzature femminili con la tomaia in velluto nero ricamato e la suola di tessuti trapuntati, elemento del costume tradizionale friulano che la moda ha negli ultimi anni riscoperto.
L’allevamento del bestiame nei suoi aspetti materiali e simbolici rappresenta un capitolo importante dell’allestimento museale, che affronta anche temi quali la fienagione, la mungitura e la lavorazione del latte, la macellazione e la lavorazione della carne, ma anche l’impiego degli animali quali mezzi di locomozione e trazione, tema legato strettamente a quello dei mezzi di trasporto, quali calessi e carri agricoli.
Innumerevoli attrezzi in mostra sono legati alla lavorazione della terra, in quanto l’agricoltura costituiva, nell’ambito delle attività produttive, la principale occupazione e fonte di reddito per le famiglie contadine. Agli attrezzi manuali, quali zappa, vanga e piccone, si affiancavano quelli trainati dai buoi, quali l’aratro, di diverse tipologie a seconda dell’uso, e l’erpice. Specifiche sezioni sono dedicate alla maiscoltura e alla vitivinicultura.
La sede - Palazzo Altan
Incorniciato da uno spettacolare giardino all'italiana, Palazzo Altan è stato edificato nel corso del Seicento sulle spoglie di un modesto edificio acquistato dalla famiglia dei Conti Altan a cui, nella seconda metà del Settecento, sono stati aggiunti la Torre Grimana e un oratorio neoclassico di recente costruzione. Delimitato da due barchesse e completato a est da un'esedra, presenta degli interni resi interessanti dai lacerti di pittura seicentesca attribuibili al pittore tedesco Anton Joseph, dagli stucchi ed affreschi che ornano la biblioteca settecentesca e, soprattutto, dal ciclo di affreschi a tema letterario che ornano il soffitto della camera da letto di Leandra Altan. Di proprietà della Provincia di Pordenone, attualmente il palazzo ospita il Museo della Vita Contadina “Diogene Penzi”.