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"Corona: non solo virus"
Le corone nei ritratti di Stato
Un'altra puntata della nostra rubrica sulle diverse accezioni e declinazioni del termine "corona".
La posizione in cui sono raffigurate le corone nei ritratti di Stato varia sensibilmente. Talvolta compaiono in primo piano, con la stessa dignità del sovrano, che a sua volta può dare maggiore risalto alla loro presenza, come nel caso del ritratto tominziano a figura intera dell’imperatore d’Austria Francesco I (1821), il quale indica con gesto magniloquente una splendida natura morta composta da corona rudolfina, spada, scettro e insegne degli ordini militare di Maria Teresa e ungherese di Santo Stefano.
A volte le corone sono poste in secondo piano, accessori di scena che emergono dall’oscurità dello sfondo per i bagliori corruschi dell’oro e delle gemme.
Nell’uno come nell’altro caso, corone, globi e scettri occupano una posizione qualificata, posti, come sono, su sontuosi cuscini di velluto ornati da nappe e galloni dorati e stanno a indicare che è da essi che promana l’autorità di cui è investito il monarca.
Più raramente la corona è posta sul capo del sovrano stesso, come nel celebre ritratto di Francesco I opera di Friedrich von Amerling e in tal caso sta a significare la sovranità nell’esercizio effettivo del suo potere.
Tratto da Raffaella Sgubin, "Nel ritratto di Stato. Simboli da indossare, simboli da esibire", in Fulvio Salimbeni e Raffaella Sgubin, "Il segno degli Asburgo. Oggetti e simboli dalla regalità al quotidiano", Musei Provinciali di Gorizia, 2001.
Le corone nei ritratti di Stato
Un'altra puntata della nostra rubrica sulle diverse accezioni e declinazioni del termine "corona".
La posizione in cui sono raffigurate le corone nei ritratti di Stato varia sensibilmente. Talvolta compaiono in primo piano, con la stessa dignità del sovrano, che a sua volta può dare maggiore risalto alla loro presenza, come nel caso del ritratto tominziano a figura intera dell’imperatore d’Austria Francesco I (1821), il quale indica con gesto magniloquente una splendida natura morta composta da corona rudolfina, spada, scettro e insegne degli ordini militare di Maria Teresa e ungherese di Santo Stefano.
A volte le corone sono poste in secondo piano, accessori di scena che emergono dall’oscurità dello sfondo per i bagliori corruschi dell’oro e delle gemme.
Nell’uno come nell’altro caso, corone, globi e scettri occupano una posizione qualificata, posti, come sono, su sontuosi cuscini di velluto ornati da nappe e galloni dorati e stanno a indicare che è da essi che promana l’autorità di cui è investito il monarca.
Più raramente la corona è posta sul capo del sovrano stesso, come nel celebre ritratto di Francesco I opera di Friedrich von Amerling e in tal caso sta a significare la sovranità nell’esercizio effettivo del suo potere.
Tratto da Raffaella Sgubin, "Nel ritratto di Stato. Simboli da indossare, simboli da esibire", in Fulvio Salimbeni e Raffaella Sgubin, "Il segno degli Asburgo. Oggetti e simboli dalla regalità al quotidiano", Musei Provinciali di Gorizia, 2001.