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Ritorna in funzione il torcitoio settecentesco del Museo della Moda di Gorizia
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Borgo Castello, 13 Gorizia
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Nei giorni scorsi il prezioso torcitoio di metà Settecento conservato al Museo della Moda di Gorizia è stato sottoposto a un importante “check up”. Visto che da tempo non veniva azionato, l’Erpac FVG, che gestisce il Museo, ha infatti voluto verificarne il funzionamento chiamando due esperti del settore, Flavio Crippa, progettista di macchine tessili e direttore del Museo della Seta di Garlate; e Salvatore Sutera, già direttore del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano e autore di diverse pubblicazioni sulle macchine di Leonardo da Vinci.
Per azionarlo si è reso necessario che qualcuno entrasse all’interno del torcitoio e, camminando all’indietro, facesse muovere i rocchetti. Di questo si è occupato Crippa che, alla presenza del direttore del Museo, Raffaella Sgubin, ha verificato che il macchinario è perfettamente funzionante e in ottimo stato di conservazione. Sutera, invece, ha ricordato che Leonardo da Vinci realizzò alcune modifiche ai primi torcitoi arrivati in Europa, permettendo così di aumentare la produzione di seta.
Il torcitoio è stato poi pulito e richiuso nella teca trasparente in cui è conservato per consentire ai visitatori di ammirarlo.
Il torcitoio circolare del Museo della Moda di Gorizia è un vero e proprio gioiello tecnologico, molto comune tra Medioevo e Settecento, ma ormai unico superstite della sua categoria. Giovanni Cossar lo acquistò da Luigi Stua di Cormons nel 1913. Durante il primo conflitto mondiale, con Gorizia in prima linea e sanguinosamente contesa, gli austriaci pensarono di smontarlo e metterlo in salvo a Vienna. Tuttavia la città fu conquistata dagli italiani il 9 agosto 1916 e il prezioso macchinario prese la strada per Firenze, da cui tornò a Gorizia alla fine della guerra.
Per azionarlo si è reso necessario che qualcuno entrasse all’interno del torcitoio e, camminando all’indietro, facesse muovere i rocchetti. Di questo si è occupato Crippa che, alla presenza del direttore del Museo, Raffaella Sgubin, ha verificato che il macchinario è perfettamente funzionante e in ottimo stato di conservazione. Sutera, invece, ha ricordato che Leonardo da Vinci realizzò alcune modifiche ai primi torcitoi arrivati in Europa, permettendo così di aumentare la produzione di seta.
Il torcitoio è stato poi pulito e richiuso nella teca trasparente in cui è conservato per consentire ai visitatori di ammirarlo.
Il torcitoio circolare del Museo della Moda di Gorizia è un vero e proprio gioiello tecnologico, molto comune tra Medioevo e Settecento, ma ormai unico superstite della sua categoria. Giovanni Cossar lo acquistò da Luigi Stua di Cormons nel 1913. Durante il primo conflitto mondiale, con Gorizia in prima linea e sanguinosamente contesa, gli austriaci pensarono di smontarlo e metterlo in salvo a Vienna. Tuttavia la città fu conquistata dagli italiani il 9 agosto 1916 e il prezioso macchinario prese la strada per Firenze, da cui tornò a Gorizia alla fine della guerra.